“Se parliamo di sicurezza reale, oggi non c’è dubbio che la minaccia più forte sia quella degli attacchi cyber, che sono soprattutto di due specie, quelli che hanno un obiettivo propriamente criminale e quelli che hanno un obiettivo propriamente terroristico“. Lo ha detto il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano intervenendo ad Atreju.
“Ma perché la principale minaccia? Intanto perché utilizza degli strumenti molto penetranti. La capacità immersiva degli hacker conosce ormai dei livelli elevatissimi. Per i danni che può produrre, per gli effetti di clamore pubblico e quindi anche di insicurezza percepita che può provocare. Vi sono strutture che si occupano dei cybercrimes – ha spiegato Mantovano – strutture che si occupano della cyberintelligence, quello che ancora manca e su cui bisogna lavorare è elevare il livello di consapevolezza del rischio cyber, perché noi oggi nella media siamo portati a comportarci come i nostri genitori o i nostri nonni facevano quarant’anni fa con le proprie case di abitazione. Partivano dal presupposto che mai qualcuno sarebbe entrato nell’abitazione e quindi niente porte blindate, niente sistemi d’allarme. Adesso sono tutte cose che si danno per scontate. Ecco, dobbiamo superare il gap secondo cui si ritiene che nessuno potrebbe mai penetrare nel nostro pc, nei nostri sistemi informatici. Purtroppo avviene, non è una cosa impossibile e quando avviene e provoca dei danni allora è meglio andare in prevenzione“.