Paolo Savona, presidente della Consob, lancia un severo monito contro la legittimazione delle criptovalute, considerandola “un pericolo grave”. Intervenendo al Festival dell’Economia di Trento durante un’intervista con l’economista Marina Brogi, Savona ha criticato apertamente la scelta dell’ex presidente americano Donald Trump di riconoscere ufficialmente le criptovalute, decisione presa a marzo negli Stati Uniti.
Savona ha dichiarato che l’attuazione del regolamento europeo MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) rappresenta per lui “una questione di coscienza”, visto il ruolo diretto che ricopre nel processo. Ha sottolineato la sua contrarietà all’idea di dare valore legale alle cripto, paragonando la situazione a quella di un falsario che stampa moneta: una pratica che, secondo lui, dovrebbe essere perseguita.
Secondo il presidente della Consob, i minatori di criptovalute stanno destabilizzando il sistema bancario tradizionale. Pur riconoscendo il dovere, come cittadino, di rispettare le leggi in vigore, Savona ha ribadito che il suo ruolo istituzionale include anche quello di informare l’opinione pubblica. Ha affermato che se il mercato desidera l’uso di una moneta privata, allora spetta alla democrazia decidere se accettarla o meno, ma tale decisione deve essere presa consapevolmente, tenendo conto dei rischi profondi legati al possibile abbandono della moneta pubblica.
Rivolgendosi ai giovani presenti in sala, Savona ha detto ironicamente di essere “un Matusalemme della pubblica amministrazione”, ma ha poi aggiunto che spetta alle nuove generazioni riflettere sul tipo di finanza che desiderano e su come intendono proteggere i risparmi propri e quelli delle loro famiglie.
“Il vero rischio delle criptovalute è che queste monete private finiscano per sostituire la moneta pubblica, semplicemente perché fanno guadagnare di più.” Lo ha affermato Paolo Savona, presidente della Consob, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento, organizzato dal Gruppo 24 Ore insieme a Trentino Marketing per conto della Provincia Autonoma di Trento, con il contributo del Comune di Trento e dell’Università di Trento.
Savona ha paragonato l’attuale entusiasmo per le criptovalute alla “bolla dei tulipani” del XVII secolo nei Paesi Bassi, quando “un singolo tulipano arrivò a valere quanto una casa, semplicemente perché la gente ci guadagnava”.
“Prima arriva la mania, poi qualcuno si accorge che il re è nudo e chiede il rimborso”, ha avvertito Savona. “Ma con la moneta privata questo non è possibile, perché non esiste un debitore e nessuno è realmente responsabile.”