Un’operazione della polizia di Hong Kong ha scoperto un gruppo transfrontaliero dedito al riciclaggio di criptovalute in vari distretti del Paese. Le autorità hanno rintracciato l’organizzazione criminale in un appartamento a Mong Kok, utilizzato per commettere attività illegali, dove individui provenienti dalla Cina continentale venivano trasferiti e ospitati per gestire il denaro tramite centinaia di conti bancari locali. La polizia ha monitorato i sospettati che lasciavano l’unità di Mong Kok e si recavano in banche e sportelli bancomat, prelevando ingenti somme di denaro. Sono stati arrestati presso un exchange di criptovalute a Tsim Sha Tsui, dove le autorità hanno confiscato denaro contante per un valore di 98.500 dollari.
Secondo il rapporto, l’organizzazione è stata accusata di aver riciclato circa 15,1 milioni di dollari tra luglio 2024 e maggio 2025. 12 individui di età compresa tra 20 e 41 anni sono stati arrestati e sono state sequestrate prove in denaro contante.
Negli ultimi anni, a Hong Kong è aumentato il tasso di criminalità legata alle frodi. Metà dei casi penali registrati nel 2024 riguardava frodi e oltre 10.000 persone sono state arrestate a seguito di tali episodi, il 73% delle quali è stato scoperto in possesso di conti fittizi o di facciata.
Il gruppo di riciclaggio di criptovalute avrebbe trasferito denaro utilizzando oltre 550 conti bancari e più di 560 carte bancomat registrate a loro nome e a nome di individui non identificati. I criminali hanno prelevato denaro in contanti e acquistato criptovalute over-the-counter presso gli exchange per nascondere l’identità originale del denaro rubato. Dall’importo totale del denaro riciclato, la polizia ha scoperto che 1,28 milioni di dollari erano collegati a noti casi di frode, di cui 5,52 milioni di dollari sottratti a numerose vittime.
Durante il raid, le autorità hanno recuperato oltre 134.400 dollari in fondi extra. Hanno anche trovato diversi telefoni, file bancari e documenti relativi a transazioni effettuate con asset digitali.
L’organizzazione ha sfruttato le falle nei servizi bancari personali e negli exchange di criptovalute per avviare le sue attività illegali, poiché i sospettati avrebbero utilizzato conti bancari acquistati o presi in prestito. Le autorità stanno attualmente sollecitando pene più severe per coloro che affittano i propri conti. Attualmente, la gestione consapevole di beni illeciti è punita con 14 anni di carcere e una multa di 640mila dollari, ai sensi dell’Ordinanza sui reati organizzati e gravi. Inoltre, polizia, banche e piattaforme digitali stanno collaborando per impedire ulteriori casi di riciclaggio di denaro in futuro.