Secondo recenti notizie, le principali banche, aziende tecnologiche e società di telecomunicazioni nel Regno Unito si stanno impegnando ad aumentare la condivisione dei dati sulle frodi. Come rivelato dal Financial Times, si tratta di una mossa che arriva in un momento in cui il governo britannico riceve crescenti pressioni per assumere un ruolo di maggiore leadership nella lotta contro le truffe online.
Le aziende che hanno aderito a questa iniziativa stanno passando da una fase di test a uno scambio in tempo reale di dati relativi alle frodi, come transazioni sospette o URL potenzialmente fraudolenti, al fine di individuare più rapidamente i truffatori. Tra le banche coinvolte ci sono Barclays, HSBC, Santander e Lloyds, mentre nel gruppo figurano anche giganti tecnologici come Amazon, Meta e Google, nonché le compagnie di telecomunicazioni BT e Three.
Secondo i dati dell’Office for National Statistics del Regno Unito, le frodi rappresentano il 41% dei crimini in Inghilterra e Galles, con un impatto economico stimato di 8,8 miliardi di dollari all’anno. Inoltre, il Financial Times evidenzia che questa iniziativa è separata dall’accordo di condivisione dei dati tra Meta, NatWest e Metro Bank, che ha portato alla rimozione di ventimila account fraudolenti dalla piattaforma social, come si legge su pymnts.com.
La ricerca del report PYMNTS Intelligence “L’impatto delle frodi finanziarie sulle finanze dei consumatori e le abitudini bancarie” ha evidenziato che due tipi di truffe causano danni economici superiori alla media. Si tratta delle truffe sugli investimenti, che comportano una perdita media di 1.104 dollari, e delle truffe sentimentali, che causano una perdita media di 1.996 dollari. Le truffe sentimentali, inoltre, coinvolgono le vittime in media in 3,6 transazioni, quasi il doppio rispetto ad altri tipi di frode.