In un mondo nel quale la tecnologia corre molto veloce, l’intelligenza artificiale sta rappresentando un alleato prezioso per chi si occupa di risorse umane. Gli HR manager, infatti, si sono resi conto che l’AI non solo semplifica il processo di recruiting, ma può addirittura migliorare la qualità delle assunzioni.
“Dobbiamo – precisa Emanuele Franza, branches development director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – per prima cosa fare una precisazione importantissima: l’AI non sostituirà i consulenti HR, i direttori delle risorse umane e chi si occupa di ricerca selezione, ma potrà (e in realtà lo sta già facendo) dare un grande supporto grazie a strumenti in grado di analizzare i CV, identificare i candidati più adatti e, in alcuni casi, condurre interviste preliminari. Tutte operazioni routinarie che possono essere affidate ai robot per permettere ai recruiter di concentrarsi su aspetti più strategici del processo di assunzione, come ad esempio l’indagine motivazionale o il processo di onboarding delle risorse”.
I robot non hanno pre-giudizi: il ruolo della tecnologia per condurre iter di selezione a prova di bias. Non possiamo negarlo, tutte le persone hanno dei bias inconsci (ad esempio siamo portati a “preferire” una persona che ha frequentato la nostra stessa università o che ha un percorso di carriera più in linea con le nostre che possono rendere meno obiettiva la valutazione di un cv o di un colloquio di lavoro. Grazie alla tecnologia, però, è possibile ridurre questi bias inconsci, garantendo che le decisioni di assunzione siano basate su dati oggettivi piuttosto che su impressioni soggettive, favorendo in questo modo una maggiore diversità e una maggiore inclusione all’interno delle organizzazioni e promuovendo ambienti di lavoro più equi.
“La tecnologia – aggiunge Emanuele Franza – aiuta a ridurre al minimo gli errori in fase di selezione. Assumere la risorsa sbagliata, infatti, può essere molto costoso, in termini economici, di tempo e di energie. Secondo alcune analisi elaborate da Hunters Group, commettere un errore di questo genere potrebbe addirittura costare parecchio, fino alla metà della RAL. Ma il problema, purtroppo, non è solo economico perché una risorsa non adeguata ha impatti anche sul clima aziendale. Anche in Hunters Group stiamo implementando una soluzione software che abbatterà i tempi di selezione e ricerca di personale, ma maggiori informazioni le potremo fornire a processo completato”.
AI e competenze umane: un binomio vincente. I software specializzati permettono certamente di velocizzare e digitalizzare un numero sempre maggiore di attività, ma la tecnologia da sola non può bastare. La ricerca e selezione del personale, infatti, è un processo estremamente articolato e complesso nel quale entrano in gioco una moltitudine di variabili diverse che una macchina non può certo gestire in modo autonomo. Non dimentichiamo, infine, che, per quanto intelligenti, le macchine non possono “pensare” se una persona non inserisce il relativo input.