“Nonostante l’introduzione di dazi del 25% sui prodotti europei, l’euro mantiene una posizione solida, sostenuto dai flussi di capitale verso i titoli europei, attualmente scambiati con uno sconto del 33% rispetto alle controparti statunitensi. Inoltre, la crescita dei rendimenti nel mercato obbligazionario europeo – storicamente correlata a una valuta forte – contribuisce a rafforzare la moneta unica“. Così Michele Sansone, country manager iBanFirst Italia, commentando la decisione del Presidente degli Stati Uniti di imporre dazi pari al 25%.
“Per l’Italia, l’impatto di questa misura potrebbe rivelarsi particolarmente rilevante. Gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali mercati di sbocco per l’export italiano, in particolare nei settori del lusso, dell’automotive e dell’agroalimentare – prosegue Sansone – Aziende leader del Made in Italy potrebbero risentire della minore competitività dovuta all’aumento dei costi, mentre le imprese manifatturiere, già sotto pressione per l’elevata inflazione e i costi energetici, potrebbero subire un ulteriore rallentamento della domanda estera“.
“Da monitorare l’andamento del cambio euro-dollaro che, in caso di rafforzamento della moneta europea, potrebbe amplificare gli effetti negativi dei dazi sulle imprese, riducendo ulteriormente la competitività dei prodotti italiani sui mercati internazionali”.