Il comitato esecutivo dell’Abi ha esaminato e approvato all’unanimità il ‘Piano di trasformazione e modello organizzativo’ presentato dal dg Elio Rottigni. Si tratta di un piano ‘traccia un percorso triennale volto a consolidare il ruolo strategico dell’Associazione bancaria e a potenziare il supporto offerto agli associati, con un’attenzione particolare alle dinamiche europee e internazionali’. Affrontando le trasformazioni in atto nel settore bancario, il piano – per la cui definizione Abi è stata affiancata dalle società di consulenza Bain e Deloitte – definisce ‘le principali aree strategiche d’azione’ e prevede ‘un’evoluzione del modello operativo e organizzativo dell’Abi e del suo ecosistema, funzionali a rispondere con efficacia alle nuove sfide ed esigenze del settore’.
“Le ristrutturazioni sono state e sono le protagoniste dei buoni risultati dei bilanci bancari. Di conseguenza – aggiunge a margine Patuelli – di fronte a tutta questa spinta di riorganizzazione del mondo bancario, vi è anche la parallela spinta di riorganizzazione, di ricerca di maggior efficienza ed efficacia dell’Abi. Da qui il piano appena approvato, frutto anche di un grande confronto comparativo che il direttore Rottigni ha fatto anche con le migliori associazioni europee“.
Le linee guida del Piano, prosegue la nota, “si sviluppano attorno a otto sfide, che rappresentano il filo conduttore di temi cruciali e tra loro interconnessi come la regolamentazione, la trasformazione digitale e l’innovazione tecnologica con i connessi rischi, la sostenibilità e i cambiamenti climatici, la concorrenza da parte di attori non tradizionali, l’internazionalizzazione con particolare riguardo agli scenari geopolitici, le evoluzioni demografiche, l’aumento delle disuguaglianze sociali e la gestione dei talenti e delle risorse umane“.
Ruolo centrale, quindi, lo assumeranno anche i Comitati tecnici varati a novembre scorso, che “agiranno in modo propulsivo per individuare le priorità di azione nell’ambito delle sfide e indirizzeranno l’attività dei gruppi di lavoro“. In questo contesto, il Piano pone attenzione anche “allo sviluppo e al rafforzamento delle competenze necessarie per affrontare le sfide, proponendo una evoluzione, anche generazionale, del modello operativo dell’Abi che valorizzerà, quindi, il personale più giovane, riorganizzando la struttura in cinque aree: ricerca e consulenza, internazionalizzazione e innovazione, comunicazione e relazioni istituzionali, sindacale, affari e operatività interna. Per agevolare poi il ricambio generazionale, avendo come modello ‘i migliori livelli delle associazioni bancarie estere, sarà attivato un piano di uscite volontarie e di prepensionamenti e realizzati avvicendamenti nelle responsabilità delle strutture organizzative‘.
Confermata, infine, la vicedirezione generale di Gianfranco Torriero, vicario, e di Chiara Mancini. Pierfrancesco Gaggi, che il comitato ‘ha ringraziato per la lunga e apprezzata carriera in associazione’, lascia la vicedirezione generale continuando a supportare l’associazione come senior advisor del dg e come Segretario generale Febaf.