Il Consiglio dell’Unione europea ha raggiunto un accordo sul quadro proposto per l’accesso ai dati finanziari (FIDA).
Il framework rappresenta uno sforzo legislativo progettato per migliorare l’accessibilità dei dati tra gli istituti finanziari. L’iniziativa mira a stabilire un approccio standardizzato alla condivisione dei dati finanziari dei clienti, garantendo al contempo adeguate tutele per la tutela dei consumatori.
Il framework FIDA mira a facilitare una migliore condivisione dei dati nel settore finanziario, consentendo alle istituzioni di fornire prodotti e servizi finanziari migliori. Esempi includono opportunità di investimento personalizzate, domande di prestito semplificate e offerte di tassi di interesse competitivi.
Si prevede inoltre che questa iniziativa sostenga la concorrenza nel settore finanziario e migliori l’accesso ai finanziamenti per i consumatori, in particolare per i singoli e le piccole e medie imprese (PMI). Per raggiungere questo obiettivo, la proposta introduce norme armonizzate che disciplinano i tipi di dati da condividere, i meccanismi per condividerli e la compensazione per le entità che rendono disponibili tali dati.
Inoltre, il framework sottolinea il controllo dei consumatori sui propri dati, con disposizioni che garantiscono che i clienti possano prendere decisioni informate sulla condivisione delle proprie informazioni. Autorizza le autorità di vigilanza europee a stabilire linee guida per prevenire rischi quali pratiche sleali o esclusione.
Ma quali sono le principali caratteristiche della posizione del Consiglio?
Il Consiglio ha ampiamente approvato la proposta originale della Commissione Europea, adottando un approccio di attuazione graduale. La sua posizione include:
- Ambito definito: chiarimenti sui set di dati, prodotti e settori specifici a cui si applicheranno le norme, insieme a una tempistica per la conformità
- Esclusioni settoriali: i dati relativi alle pensioni aziendali o professionali sono esclusi, sebbene gli Stati membri possano aderire al regime
- Flessibilità sui dati non digitali: gli schemi di condivisione dei dati possono imporre limiti alla condivisione delle informazioni sui clienti che non siano già in formato digitale
Il Consiglio ha inoltre rafforzato le disposizioni relative ai fornitori di servizi di informazione finanziaria (FISP) di paesi terzi e ha inasprito le normative sulle entità di controllo per garantire una concorrenza leale.
Con questo accordo, il Consiglio è pronto ad avviare le negoziazioni con il Parlamento europeo per finalizzare la legislazione. Dopo il consenso, entrambe le istituzioni devono adottare formalmente il quadro prima che possa essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrare in vigore.
Il framework FIDA, proposto per la prima volta dalla Commissione Europea nel giugno 2023, si allinea con gli sforzi più ampi per modernizzare le normative finanziarie dell’UE alla luce della trasformazione digitale. Integra il proposto Regolamento sui servizi di pagamento (PSR) affrontando l’accesso ai dati oltre i conti di pagamento, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione basata sui dati nel settore finanziario.