È boom per il mercato italiano dei Big Data. Secondo le stime dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics della School of Management del Politecnico di Milano la spesa delle aziende italiane in risorse infrastrutturali, software e servizi connessi alla gestione e analisi dei dati chiuderà il 2024 con una crescita del 20% rispetto al 2023, arrivando a 3,42 miliardi.
A trainare soprattutto il forte interesse per la Generative AI, che comincia a passare da nuova frontiera ad applicazione reale. Secondo il Data Strategy Index, elaborato dal Politecnico milanese, ormai quasi una grande organizzazione su quattro, il 23%, si trova ad un livello avanzato nella capacità di valorizzare i dati. Era il 20% nel 2023. Solo l’11% delle grandi aziende si può invece definire immaturo, -5% rispetto al 2023.
Tuttavia, mentre il privato corre, la pubblica amministrazione resta indietro.
Tre quarti degli investimenti, il 75%, sono di grandi imprese e solo il 6% dalla PA, una quota ancora bassa, se pure in crescita del +25%. A crescere maggiormente sono i settori delle utilities (+28%) e il manifatturiero (+23%). La spesa in servizi e risorse infrastrutturali registra tassi di crescita superiori alla media di mercato, rispettivamente +22% e +21%.
Per quote di mercato, è invece il mondo finanziario, vale a dire banche e assicurazioni, a capitalizzare un terzo della spesa, seguito dal manifatturiero, con un quarto del totale. Accelerano le Pmi, che restano, però, ben dietro le grandi imprese, con differenze sempre maggiori tra le piccole e le medie. Solo il 37% ha definito delle priorità specifiche nell’ambito della valorizzazione dei dati da attuare nei prossimi 12 mesi; tre aziende medio-piccole su quattro, tra quelle che svolgono analisi dati almeno descrittive, stanno sperimentando anche nel campo delle analisi predittive, + 7% rispetto al 2023.