L’inchiesta dei finanzieri del Nucleo speciale “tutela privacy e frodi tecnologiche” ha portato al sequestro e alla chiusura di 543 canali della piattaforma di messaggistica Telegram, attraverso i quali almeno 430 mila utenti hanno avuto indebitamente accesso ai contenuti senza pagare alcuna somma. Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, sono scaturite da una denuncia inizialmente presentata dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia, con la quale era stata segnalata l’illegale diffusione online di copie di quotidiani e riviste di rilievo nazionale.
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