Prima Whatsapp Pay, ora Google che si fa banca offrendo prestiti alle piccole imprese: l’India si conferma fucina di innovazione per i test dei prodotti finanziari delle big tech.
La mossa recente della “grande G” sembra essere il naturale sviluppo del progetto avviato già dal 2019 con il lancio del conto corrente in collaborazione con Citi. I grandi della tecnologia proseguono la loro corsa ai servizi finanziari, ancora più consapevoli della loro forza e della loro presa sul mercato a seguito del lockdown. In questo periodo, infatti, forse non tutti hanno guadagnato nell’immediato ma hanno posto le basi per un dominio più solido nel futuro, sostenendo imprese, PA e cittadini in quelli che sono stati i giorni più difficili del nostro secolo. Non a caso, infatti, gli analisti internazionali sono tutti concordi nell’affermare che le big tech emergono dalla pandemia più forti che mai, consapevoli, inoltre, del fatto che ora il loro apporto sarà pressochè indispensabile per le attività che si sviluppano attorno all’economia digitale.
La pandemia che stiamo vivendo in tutto il mondo è stata il frutto più amaro della globalizzazione e ha contribuito a restringere ulteriormente le distanze tra popoli e paesi, ora ancora più interconnessi. In un mondo i cui confini sono stati quasi del tutto annullati, soprattutto per le big tech, la mossa di Google non è altro che il primo step verso un’azione ancora più articolata.
Il successivo passo potrebbe essere lo sbarco in Italia, banco di prova ideale considerato il nostro tessuto produttivo costituito in gran parte da piccole e medie imprese. Le difficoltà con cui le nostre imprese stanno affrontando il post lockdown, in particolare per quanto riguarda il sostegno economico, potrebbero fare di loro un obiettivo strategico per Google, ovviamente a patto che questa trovi le giuste sinergie e ottenga le necessarie autorizzazioni. Tuttavia, è possibile che ci troviamo di fronte all’alba di una nuova rivoluzione potenzialmente deflagrante anche per il mercato del credito, con la pandemia protagonista nel fare da acceleratore di questo processo.
E’ quindi necessaria una risposta rapida da parte degli operatori nazionali per i quali è necessaria coesione, il sostegno istituzionale, il rafforzamento del rapporto col territorio e una progettualità di medio termine fortemente radicata. Meglio pensarci fin da subito per evitare di raccogliere i cocci (del mercato) domani.