I dati utilizzati dalla app Immuni verranno cancellati a fine emergenza Covid-19 o, al massimo, entro il 31 dicembre 2020. E’ quanto prevede la bozza del decreto legge redatto dal Guardasigilli Alfonso Bonafede che tra questa sera verrà esaminato dal Consiglio dei ministri. Il preconsiglio che esaminerà il provvedimento è fissato per questo pomeriggio alle 17.
Nel frattempo, Il commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, in audizione davanti alle commissione riunite Finanze e Attività Produttive, ha confermato: se la app ‘Immuni’ servirà o meno “non è mio compito dirlo, io ho il dovere di implementarla e fare in modo che sia compatibile con le norme su sicurezza, riservatezza e privacy. Potete stare tranquilli che ciò sarà”.”L’utilizzo dell’applicazione e della piattaforma, nonché ogni trattamento di dati personali effettuato ai sensi al presente articolo – si legge nell’articolo 6, che si occupa proprio della app per il tracciamento – sono interrotti alla data di cessazione dello stato di emergenza disposto con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, ed entro la medesima data tutti i dati personali trattati devono essere cancellati o resi definitivamente anonimi”.
I dati raccolti attraverso l’applicazione saranno conservati anche sugli smartphone degli utenti e non potranno essere utilizzati per finalità diverse da quelle previste dalla legge, fatta salva “la possibilità di utilizzo in forma aggregata o comunque anonima, per soli fini statistici o di ricerca scientifica”. E’ esclusa ogni possibilità di geolocalizzazione.
Il decreto inoltre prevede esplicitamente che il mancato utilizzo dell’applicazione “non comporta alcuna limitazione o conseguenza in ordine all’esercizio dei diritti fondamentali dei soggetti interessati ed è assicurato il rispetto del principio di parità di trattamento”.
E’ previsto inoltre che “gli utenti ricevano, prima dell’attivazione dell’applicazione, informazioni chiare e trasparenti al fine di raggiungere una piena consapevolezza, in particolare, sulle finalità e sulle operazioni di trattamento, sulle tecniche di pseudonimizzazione utilizzate e sui tempi di conservazione dei dati”.