Sono aumentati del 72% nei primi tre mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020, i pacchi consegnati da Poste Italiane: 66 milioni, dei quali la gran parte (47 milioni) destinati ai consumatori privati. La spinta dell’ecommerce rende il sistema di consegna e immagazzinamento delle merci centrale nel gruppo guidato da Matteo Del Fante, che già alla presentazione del piano industriale 2021-2024 aveva dichiarato di voler diventare «l’operatore logistico preferito in Italia». È da qui, dalla logistica che in Poste impiega 50 mila persone — ma anche dall’efficientamento energetico degli immobili, dalla riconversione delle flotte di consegna — che parte la ricerca di sostenibilità del gruppo, per la transizione ecologica del Paese, in linea con i nuovi parametri degli investitori.
Le prospettive
«Oggi un’azienda che non abbia lavorato sulla sostenibilità non ha futuro — dice l’amministratore delegato —. Circa un miliardo dei 3,1 miliardi d’investimenti stanziati con il nuovo piano industriale sarà destinato alla sostenibilità. Che non è un costo, bensì, appunto, un investimento». In fondo alla strada restano gli obiettivi di gruppo al 2024: ricavi a 12,7 miliardi (+3% annuo nel 2019-2024), utile netto a 1,6 miliardi (+6% annuo) e attività finanziaria totale dei clienti in aumento a 615 miliardi dai 569 del 2020.
Il piano «Sì»
Il piano strategico ha un nome, 24 Sustain & Innovate, in azienda lo chiamano «Sì». Poste lo sta sviluppando concretamente in queste settimane: la sostenibilità è la cifra pubblica che il gruppo controllato da Cdp e dal Tesoro quotato in Borsa vuole avere, per arrivare nel 2024 al taglio del 40% delle emissioni di anidride carbonica e nel 2030 alla carbon neutrality, il bilanciamento tra le emissioni di gas serra generate e quelle riassorbite. Dopo Imperia, anche Viareggio ha concluso, il mese scorso, la conversione della flotta dei portalettere a emissioni zero: sono le prime due città dove i mezzi di consegna di lettere e pacchi sono elettrici, sui 35 centri storici e 800 piccoli comuni previsti nel piano. È stata poi avviata nei giorni scorsi giorni la conversione alla carbon neutrality del centro di consegne di Lamezia Terme. Un progetto-simbolo, candidato al bando Innovation Fund, il fondo europeo per i progetti a basse emissioni.
La flotta elettrica
Entro l’anno la flotta dei veicoli alternativi, cioè a basse emissioni, di Poste (veicoli elettrici, ma anche Euro 6 e Gpl, la transizione sarà graduale) dovrebbe salire dall’11% del 2019 a circa il 30%, per toccare l’anno prossimo il 52%. Quanto alla sostenibilità sociale, il contratto di lavoro firmato il 24 giugno («Notizia molto positiva» per il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini), è ritenuto il segnale dell’impegno del gruppo. «Siamo orgogliosi di questo risultato — dice Giuseppe Lasco, condirettore generale di Poste —, rispetta gli standard della politica aziendale di tutela dei diritti umani che abbiamo fatto approvare a fine 2019 anche a società del gruppo che si avvalgono di fornitori esterni, come Sda».
Gli stipendi dei manager
Sul piano finanziario, il percorso di sostenibilità è condotto su due fronti: gli stipendi dei top manager e il portafoglio. L’assemblea di maggio ha aumentato dal 30% al 40% la quota di retribuzione variabile del ceo e degli altri beneficiari degli incentivi legati al raggiungimento degli obiettivi Esg. Mentre, dice l’azienda, i criteri ambientali, sociali e di governance misurati da Vigeo Eiris (agenzia di rating europea), nel portafoglio investimenti di PosteVita e BancoPosta Fondi sgr «hanno avuto un punteggio di 51 su 100 contro una media mondiale di 39 su 100».
I clienti emergenti
Con 31 mila portalettere, 1.510 centri di recapito, 16 centri di smistamento di cui tre hub di ultima generazione — in quello di Landriano, inaugurato il mese scorso, girano 300 mila pacchi al giorno e si contano 2.500 pannelli fotovoltaici, dice il gruppo — Poste ha allargato l’offerta logistica, diluendo il peso di Amazon (oggi al 22% delle consegne), con cui il 6 luglio ha comunicato il rinnovo della collaborazione. Hanno acquistato più peso altri clienti, come Zalando e Aliexpress, la piattaforma della cinese Alibaba.