Il credito d’imposta sulle commissioni bancarie è una misura che fa parte del progetto cashless italia ed è riservata alle attività di impresa, arti o professioni che hanno un fatturato inferiore ai 400.000 euro annui. Tale iniziativa è concepita come parziale rimborso sulle commissioni addebitate sui pagamenti effettuati con bancomat, app o carta.
Funzionamento
L’agevolazione è già oggi pienamente operativa per le commissioni pagate nei mesi di luglio ed agosto. Il credito sarà utilizzabile a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa mediante modello F24, indicando il credito nella sezione “Erario”. Gli importi devono essere determinati sulla base di apposite comunicazioni trasmesse in via telematica, di solito via PEC, o scaricate dai servizi web delle banche o dei prestatori di servizi di pagamento. È quindi importante che gli esercenti e i loro commercialisti utilizzino tali documenti per il calcolo del credito spettante e non la normale reportistica contabile. L’importo del credito maturato ed utilizzato dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditirelativa al periodo d’imposta di maturazione ed eventualmente in quelle successive fino al completo utilizzo. Il credito d’imposta non costituisce imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP.
I dati che devono essere trasmessi nella comunicazione all’Agenzia delle Entrate comprendono:
- Codice fiscale dell’esercente;
- Mese e anno di addebito;
- Numero totale delle operazioni di pagamento effettuate nel periodo di riferimento;
- Il numero totale delle operazioni di pagamento riconducibili a consumatori finali nel periodo di riferimento;
- Importo delle commissioni addebitate per le operazioni di pagamento riferite a consumatori finali;
- Ammontare dei costi fissi periodici che ricomprendono un numero variabile di operazioni in franchigia anche se includono il canone per la fornitura del servizio di accettazione
Inoltre, i documenti relativi alle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con bancomat o altri mezzi tracciabili vanno conservati per 10 anni.