Un gruppo formato da più di 42 organizzazioni, guidato da Nokia, sta lavorando a un progetto per sviluppare droni senza pilota, per proteggere e rendere più sicure le infrastrutture più importanti in Europa, come le reti elettriche, le ferrovie, i porti e altre strutture fondamentali.
Questo gruppo include start-up, università e aziende, che collaboreranno per creare nuove tecnologie, come sensori laser e radar, da montare su droni prodotti da aziende specializzate nel settore della difesa. L’esempio della guerra in Ucraina ha mostrato chiaramente quanto sia importante proteggere queste infrastrutture, visto che i droni militari hanno dimostrato di poter causare danni molto gravi anche a distanza.
Secondo Thomas Eder, responsabile del progetto in Nokia, fino a poco tempo fa l’Unione europea non aveva dato abbastanza importanza alla sicurezza di queste infrastrutture, ma ora i fondi messi a disposizione dall’UE stanno aiutando a cambiare le cose.
Il progetto riceve finanziamenti da diversi paesi coinvolti, dalle aziende partecipanti e dall’Ue, tramite un programma chiamato Chips Joint Undertaking, che permette anche a Paesi fuori dall’Ue, come Israele, di partecipare. Tra le aziende coinvolte ci sono nomi importanti come Nvidia e alcune grandi aziende europee di difesa, come Safran, Leonardo e Saab, come si legge su Reuters.
Nokia vuole espandere la sua presenza nel settore della difesa, che il nuovo ceo ha indicato come una delle priorità insieme a data center e intelligenza artificiale.
Il progetto, che durerà inizialmente tre anni, prevede di sviluppare robot non solo volanti ma anche terrestri e sottomarini, e si stima che entro il 2035 potrà generare ricavi per circa 90 milioni di euro. Al momento non si conosce ancora la cifra totale dei fondi investiti nel progetto. Anche se al momento l’obiettivo è proteggere infrastrutture civili, c’è la possibilità che in futuro il progetto possa avere anche applicazioni militari o di difesa.