Google ha annunciato il lancio di AI Overview in Italia, una funzione basata sull’intelligenza artificiale che arricchisce i risultati della ricerca con risposte più complete e articolate. A partire da oggi, il servizio è attivo anche in altri paesi europei come Austria, Belgio (inizialmente solo in inglese), Germania, Irlanda, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera. Gli utenti maggiorenni che effettuano ricerche su Google dopo essersi autenticati con il proprio account potranno usufruire di questa novità. La funzione è disponibile in tutte le lingue supportate, compreso l’italiano.
AI Overview permette agli utenti di fare domande più complesse e ricevere risposte immediate generate da modelli linguistici avanzati. Oltre alla risposta, vengono forniti link ben visibili per approfondire l’argomento. L’obiettivo di questa funzione è duplice: semplificare l’esperienza di ricerca e stimolare un’interazione più proficua con siti di notizie, aziende e creatori di contenuti. Secondo Google, gli utenti che utilizzano AI Overview sono più propensi a fare ulteriori ricerche e riportano una maggiore soddisfazione rispetto ai risultati ottenuti. Presentata ufficialmente durante la conferenza Google I/O del 14 maggio 2024, AI Overview rappresenta un’evoluzione della ricerca su Google, resa possibile grazie al modello Gemini personalizzato. Si tratta di una funzionalità di sintesi automatica che sfrutta l’intelligenza artificiale generativa per rispondere a domande complesse, pianificare attività e generare contenuti informativi strutturati. L’obiettivo è alleggerire il carico dell’utente, permettendo al motore di ricerca di occuparsi della parte più pesante, come analizzare, organizzare e presentare le informazioni.
Le risposte di AI Overview integrano ragionamento multi-step, pianificazione e capacità multimodali per offrire una panoramica iniziale sull’argomento cercato, con link a fonti pertinenti. Gli utenti hanno anche la possibilità di personalizzare la complessità della risposta, semplificandola o richiedendo una spiegazione più dettagliata, a seconda delle esigenze, per esempio nel caso in cui vogliano che un concetto venga spiegato in modo semplice, così come riporta hdblog.it.
Durante la fase sperimentale in Search Labs, AI Overview è stato utilizzato miliardi di volte, e i dati raccolti mostrano che gli utenti non solo compiono più ricerche, ma visitano anche una maggiore varietà di siti web. Google evidenzia che i link inclusi nelle risposte ricevono più clic rispetto ai risultati tradizionali e che continuerà a concentrarsi sul traffico verso editori e creatori di contenuti. Gli annunci pubblicitari, inoltre, continueranno a essere visibili in spazi dedicati e chiaramente identificati. Tra le applicazioni in fase di sviluppo o già disponibili in Search Labs (in inglese e inizialmente solo negli Stati Uniti) ci sono anche funzionalità come la pianificazione di pasti, viaggi e attività ricreative, oltre alla possibilità di fare domande visive su oggetti in movimento o malfunzionamenti tramite video caricati dall’utente. In questi casi, il sistema fornisce risposte automatiche corredate da link e risorse utili.
Nonostante gli aspetti positivi messi in evidenza da Google, AI Overview ha suscitato preoccupazioni nel settore dell’editoria e della conoscenza online. Molti osservatori temono che il nuovo sistema possa ridurre la visibilità dei singoli siti, con il rischio che gli utenti si accontentino delle risposte sintetiche fornite direttamente da Google, senza cliccare sui link originali. Questo potrebbe portare a una riduzione del traffico verso le fonti primarie, un fenomeno noto come “zero click search”. Un esempio concreto di questa preoccupazione arriva da Chegg, una società che ha presentato un reclamo presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti, sostenendo che AI Overview ha causato un calo drastico del traffico sul suo sito, con una perdita del 49% nel mese di gennaio. Secondo Chegg, Google sta trattenendo traffico che in passato sarebbe andato ad altri soggetti, senza compensazione economica, e utilizzando contenuti proprietari senza remunerazione adeguata. Chegg sostiene che questo modello danneggia le aziende del settore educativo e gli studenti, che potrebbero ricevere riassunti superficiali anziché un percorso di apprendimento strutturato.
Anche tra i grandi editori e i creatori di contenuti c’è incertezza. Sebbene in alcuni mercati non siano ancora emersi cali significativi, molti operatori ritengono che sia difficile valutare l’efficacia dei link presenti nelle risposte di AI Overview rispetto ai risultati tradizionali. Inoltre, restano aperte questioni più ampie sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel rapporto tra le persone e la conoscenza. L’unicità delle risposte generate dall’IA, la loro apparente autorevolezza e il ruolo crescente degli algoritmi pongono nuove sfide educative e culturali, in particolare per le generazioni più giovani.