In un mondo analogico, paradossalmente, trafugare dati ed informazioni è molto più complicato che non in un mondo digitale, connesso e intercomunicante. Ciò non vuol dire che siamo “nudi” di fronte ai pericoli e perennemente esposti alle intemperie, ma vuol dire che sono ancora più necessari degli accorgimenti, spesso anche solo di buon senso, per evitare di cadere nelle trappole che ci vengono poste lungo il cammino.
Recentemente, dalla Bank of England, ad esempio, sono state trafugate una vasta gamma di informazioni molto importanti, carpite in anticipo rispetto alla loro diffusione ufficiale. Tra queste vi sono le decisioni sui tassi di interesse, letture macro su disoccupazione, inflazione, mercato del lavoro – venivano in questo modo trasmesse a hedge fund e traders che operano nel campo del trading ad alta frequenza per speculare, garantendosi il vantaggio non dei soliti nanosecondi permessi da computer potentissimi ma, addirittura, di un patrimonio come “5-8 secondi in partenza in anticipo”, come denunciato dal Times in un’inchiesta che ha costretto l’istituto di Threadneedle Street all’imbarazzante ammissione.
In un periodo come quello vissuto attualmente dall’economia britannica e dalla Sterlina, a ridosso di un’imminente Brexit, il possesso in anticipo di informazioni così rilevanti può fare davvero tutta la differenza del mondo e permettere di arricchirsi in maniera estremamente copiosa, il tutto a diretto scapito della Banca Centrale. La notizia, tra l’altro, arriva in un momento delicato per la governance dell’istituto bancario che a breve vedrà cambiare i propri vertici.
IL Wall Street Journal ha approfondito la vicenda e avrebbe identificato il fornitore infedele che rivendeva le informazioni in Statisma News and Data, un’azienda leader nel campo dell’audio-delivery, la quale si è immediatamente chiamata fuori dalla polemica, dichiarando in un comunicato di non diffondere “notizie sotto embargo o comunque prima che queste vengano rese pubbliche“.
Una dichiarazione quella della Banca Centrale che getta comunque un’ombra sull’ente sempre molto attivo e presente in tutti gli scenari macroeconomici mondiali. Staremo a vedere come verrà dipanata questa matassa che promette di essere più ingarbugliata di quanto si pensi. Sta di fatto, che questa suona come un monito non solo alla sicurezza ma anche all’equo e buon funzionamento delle istituzioni finanziarie di tutto il mondo.