Made in Italy? Non vuol dire solamente fatto in Italia. Significa creare valore in Italia e mantenerlo all’interno del territorio. È la bellezza di poter scegliere in autonomia la propria strada, senza scendere a compromessi. È il guizzo tipico dell’innovazione, legato a doppio filo alla creatività di chi pensa senza schemi. Significa, soprattutto, coltivare i talenti attraverso un rapporto costante con università e centri di ricerca, “fare sistema” per contribuire al progresso dell’intero Paese. Significa anche che il valore generato rimane entro i confini nazionali. E in un mondo tech in cui molti competitor hanno la testa in Italia ma il portafoglio in Paesi con un regime fiscale più vantaggioso o gli obblighi normativi a cui sottostare più laschi non è esattamente un dettaglio di poco conto.
Made in Italy è, semplicemente, la filosofia di A-Tono.
Nata nel 2000 dalla creatività tecnologica di Orazio Granato, presidente e amministratore delegato, la tech company “a misura famigliare” si pone come referente unico che semplifica il ciclo di vita di un progetto, per creare così un miglioramento tangibile delle performance dei clienti. Come? Attraverso il pieno controllo del customer journey, dalla comunicazione all’engagement fino al payment.
Una missione possibile perché la società – che registra tassi di crescita organica del 20% anno su anno e mira ai 100 milioni di euro di bilancio consolidato nel 2023 -, pensa, sviluppa e produce tutta la tecnologia in casa, con competenze e conoscenze proprie. Un vero elemento distintivo che vede nel lavoro combinato di ingegneri e creativi il punto da cui partire, il filo rosso che permette di gestire in maniera olistica e tutta italiana i molteplici business che compongono A-Tono, che sono tutti tasselli del medesimo puzzle.
La tessera centrale del mosaico raffigura il Technology Lab, un laboratorio sperimentale dove ingegneri, creativi e comunicatori danno sfogo all’innovazione. È qui, infatti, che si creano i prodotti che verranno lanciati sul mercato; se funzionano, saranno proposti alle aziende in maniera customizzata. L’unicum? La velocità, garantita non solo dallo sviluppo interno dei processi, ma anche dalla proprietà 100% italiana. Essendo completamente indipendente, A-Tono è in grado di sopperire alle necessità dei clienti in periodi molti brevi (dai tre ai sei mesi).
Dal Technology Lab si dipanano i tre macro-asset proprietari della società: Telco Operator, Payment Institute, Digital Agency. Il mondo mobile è quello in cui la società ha mosso i primi passi, per passare al digital allargato ed entrare nelle combined payment solutions. Una trasversalità di business del tutto naturale: le tlc, infatti, generano enormi quantità di dati che sono finalizzati nel digital marketing, mentre i sistemi di pagamento, necessari per la vendita dei servizi, possono essere brandizzati e diventare strumento di loyalty.
Ed ecco che il filo rosso unisce tutti i tasselli di un puzzle che viene assemblato dagli oltre 150 professionisti distribuiti nelle quattro sedi di Milano, Pontedera (Pisa, città in cui si laureò Orazio Granato), Napoli e Catania. Anche nella distribuzione del personale niente è lasciato al caso: gli uffici campani, siciliani e toscani nascono intorno ai poli universitari e sono dedicati all’innovazione di prodotto, mentre quelli ubicati nel capoluogo lombardo sono i più legati alla comunicazione. Obiettivo: cercare le competenze lì dove si formano, per creare ricchezza e mantenerla in loco.
Il Made in Italy, infine, si sostanzia anche nel desiderio del “give back” attraverso attività capillari di charity sul territorio, legate in particolare al mondo sanitario, scientifico e scolastico, promosse dalla onlus di A-Tono.