La GenZ apprezza le criptovalute se gestite dal sistema bancario
- In Italia, il 30% dei consumatori è pronto a usare solo lo smartphone per i pagamenti.
- In caso di attacco informatico, il 49% dei consumatori europei si sente più protetto dalle banche tradizionali.
- Criptovalute: il 19% degli italiani si affiderebbe alle banche tradizionali per la gestione, il 37% all’online banking.
Pagamenti digitali, contactless, da mobile, Buy Now Pay Later (BNPL), instant payment e criptovalute: le nuove tecnologie influenzano le scelte dei consumatori in ambito banking e c’è grande richiesta di rapidità e sicurezza. Secondo quanto emerso dalla ricerca PayObserver2022, condotta da Sopra Steria e da Galitt – società specializzata in strumenti digitali per i pagamenti – parte del Gruppo Sopra Steria – leader europeo nella consulenza, nei servizi digitali e nello sviluppo di software – l’interesse verso i servizi offerti dalle banche non tradizionali è crescente e, in Italia, il 54% dei consumatori ha un conto presso una banca online o una fintech.
“Esperienze di pagamento sempre più rapide, sicure e connesse sono una necessità per stare al passo con le ultime tendenze economiche e sociali – ha affermato Andrea Di Filippo, Direttore Divisione Servizi Finanziari di Sopra Steria Italia – Sopra Steria è pronta a interpretare le esigenze del settore, focalizzandosi sull’innovazione e la sicurezza dei sistemi: due asset irrinunciabili per una transizione digitale del banking, accessibile e tutelata”.
Quel che è certo è che, in tutta Europa, Italia compresa, le banche “fisiche” detengono ancora la leadership del mercato, come dimostrato da alcuni picchi di preferenza: il 92% dei consumatori belgi e il 74% di quelli italiani possiede ancora un conto corrente tradizionale. Sebbene i diversi fornitori di servizi bancari godano parimenti della fiducia dei consumatori in relazione alla tecnologia utilizzata, le banche tradizionali sono in cima alla lista per quanto riguarda la sicurezza e il servizio ai clienti. Ad esempio, il 49% dei consumatori europei si sente maggiormente protetto
in caso di attacco informatico dalle banche tradizionali, mentre solo il 19% si sente sicuro nelle banche non tradizionali.
Nonostante una volontà diffusa di utilizzare sempre meno plastica, 8 italiani su 10 preferiscono pagare con una carta fisica, soprattutto in negozio. In generale, gli europei preferiscono le carte di debito o credito anche per gli acquisti online, tranne in Germania dove il 44% dei consumatori possiede un portafoglio digitale. Nonostante ciò, la ricerca evidenzia che a due terzi degli europei è successo di interrompere lo shopping online (68% in Italia), dimostrando che per convertire i carrelli degli acquisti l’esperienza di pagamento deve essere veloce e sicura. L’immediatezza del processo non si limita alla rapidità della connessione a internet o del flusso di dati, ma corrisponde anche all’opzione di pagamento disponibile: utilizzare PayPal, ad esempio, sarà sempre più veloce che inserire manualmente i numeri di una carta fisica dopo averla cercata. Si consideri inoltre che, per soddisfare l’esigenza di sicurezza (legata all’utilizzo dei dati) espressa dai consumatori, il processo di verifica bancaria è essenziale, soprattutto per i francesi (58%) e gli italiani (55%), e molto meno per i tedeschi (29%).
Il pagamento “mobile” risulta, però, in crescita in Italia: il 30% dei consumatori si dice pronto a usare solo lo smartphone per pagare mentre il 41% vorrebbe avere a portata di mano sia lo smartphone sia la carta fisica. Infine, 6 italiani su 10 confermano che pagare con lo smartphone è semplice e porta ad un risparmio di tempo, mentre il principale motivo di preoccupazione è la paura che lo smartphone finisca in mano a terze persone.
Emerge un altro risultato rilevante per il settore: lo smartphone resta, fatta eccezione per la Germania, lo strumento di comunicazione preferito dai consumatori per interagire con il proprio fornitore di servizi di pagamento. Questo dato è confermato dal 70% degli inglesi, dal 60% degli italiani e dal 57% dei francesi. Pertanto, tutti gli operatori devono necessariamente adattare al cellulare la propria interfaccia verso il cliente. Inoltre, i consumatori italiani apprezzano il valore del Buy Now Pay Later, soprattutto per il pagamento di articoli costosi (65%), ma questo approccio può estendersi anche ad altre esigenze di acquisto e persino, per una minoranza, al pagamento di beni essenziali (ad esempio, spesa, bollette, ecc.). Sebbene BNPL sia diventato molto popolare, i consumatori temono i pericoli del debito (44%) o, pensano, ci sia dei costi aggiuntivi nascosti (43%).
In merito alle criptovalute, in Italia c’è una conoscenza diffusa (53% in media) e la maggior parte di chi le possiede, lo fa a scopo di investimento con posizioni passive (9%, in media) piuttosto che per acquistare beni (3%, in media). La direzione che prenderanno i pagamenti con le criptovalute è in gran parte influenzata dalla Generazione Z, che ancora una volta è disposta a utilizzarle come metodo di pagamento. Infine, nonostante le criptovalute siano state progettate per funzionare al di fuori del sistema bancario, il 19% degli intervistati si affiderebbe alle banche tradizionali per la gestione, mentre il 37% si affiderebbe a una banca online.
La ricerca “Galitt Payment & Digital Barometer” è stata presentata oggi da Sopra Steria Italia, a Milano. Nell’ottica di stimolare il confronto e la crescita di un ecosistema innovativo, hanno partecipato al dibattito: Andrea Di Filippo, Direttore Divisione Financial Services di Sopra Steria Italia, Pierre Lahbabi, Ceo di Galitt, Natalie Michel, Head of Marketing di Galitt e Manuele Mason, Project Manager di Sopra Steria.