UniCredit, la seconda banca italiana, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto su Banco BPM, in attesa dell’approvazione da parte della Consob, l’autorità di regolamentazione del mercato italiano. Si prevede che la fase finale del processo avrà luogo entro la prossima settimana, anche se UniCredit potrebbe ritardare il lancio ufficiale di circa un mese. La Banca Centrale Europea (Bce) ha già autorizzato l’offerta di acquisto di azioni da quattordici miliardi di euro di UniCredit per l’acquisizione di Banco BPM. L’offerta fa parte della strategia in corso di UniCredit per espandere la propria presenza nel settore bancario italiano.
L’offerta di UniCredit per Banco BPM segue il recente tentativo di BPM di acquisire Anima Holding. Tuttavia, la posizione negativa della Banca Centrale Europea sulla potenziale applicazione del “Compromesso danese”, una regola favorevole sul capitale, ha reso l’affare Anima più costoso per Banco BPM. Nonostante ciò, Banco BPM ha annunciato i piani per procedere con l’acquisizione di Anima, citando la precedente approvazione degli azionisti.
L’attuale contesto del settore bancario italiano, caratterizzato da alti tassi di interesse e dalle conseguenze della crisi finanziaria del 2008-2012, ha portato a profitti record. L’offerta di UniCredit fa parte di una serie di recenti offerte ostili all’interno del settore bancario italiano. Con la battuta d’arresto di Anima, UniCredit ha rafforzato la logica strategica alla base della sua offerta, osservando che l’offerta da 14 miliardi di euro per Banco BPM include un premio minimo per gli azionisti di BPM.
Mentre UniCredit continua a valutare l’impatto del Compromesso danese sulla redditività e sui livelli di capitale di Banco BPM, la banca ha la possibilità di ritirare la propria offerta qualora l’accordo non dovesse soddisfare le aspettative.
L’offerta di acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit rientra in una tendenza più ampia di consolidamento nel settore bancario italiano. Con l’evolversi della situazione, entrambe le banche stanno affrontando sfide normative e condizioni di mercato, con gli interessi degli azionisti che rimangono un obiettivo centrale.
Negli ultimi anni, il settore bancario italiano ha assistito a un’ondata di consolidamento, poiché le istituzioni finanziarie cercano di rafforzare le proprie posizioni di mercato e migliorare l’efficienza. Uno degli accordi più significativi in questa tendenza è stata l’acquisizione di UBI Banca da parte di Intesa Sanpaolo per oltre quattro miliardi di euro nel 2020, che ha rimodellato il panorama competitivo. L’offerta di UniCredit per Banco BPM segue questo schema, riflettendo una spinta più ampia verso il consolidamento in mezzo alla pressione normativa per banche più forti e più resilienti. Gli analisti hanno a lungo ipotizzato ulteriori fusioni, con Banco BPM spesso menzionato come potenziale obiettivo a causa della sua presenza di mercato di medie dimensioni e della solida rete di banca al dettaglio. L’accordo UniCredit-BPM, se avesse successo, creerebbe una potenza bancaria meglio equipaggiata per competere con il leader di mercato Intesa Sanpaolo e altri giganti finanziari europei.