L’industria digitale è responsabile del 2-5% delle emissioni di CO2 globali: una semplice ricerca su Google, infatti, genera oltre due grammi di C02 e un singolo individuo può arrivare a emettere ogni anno fino a 135 chili di CO2 a seguito della propria navigazione online. A confermarlo è anche il Website Carbon, secondo cui la visualizzazione di una pagina web produce circa 0,8 grammi di CO2 e ciò significa che un sito web con diecimila visualizzazioni di pagina al mese emette complessivamente circa 102 chili di CO2 all’anno.
Tra i principali fattori che aumentano l’impatto ambientale di un sito web c’è la presenza di infrastrutture e server inefficienti, i quali consumano grandi quantità di energia per essere alimentati; hosting non green, ossia che non utilizzano fonti di energia rinnovabili; codici non ottimizzati che contribuiscono ad aumentare il carico sui server e la quantità di dati da trasferire e infine immagini, video e animazioni non compressi che richiedono una maggiore banda e consumano più energia per il caricamento.
Sulla base delle Web Sustainability Guidelines (WSG) 1.0, un insieme di raccomandazioni per ridurre l’impatto ambientale del web sviluppate dal World Wide Web Consortium, OCALAB, agenzia di comunicazione che ha lanciato una nuova Business Unit incentrata proprio sullo sviluppo di software, web app e siti web sostenibilità (OCACODE), ha elaborato quattro linee guida per rendere il proprio sito web sostenibile:
- Creazione di un design green: il primo step è sicuramente quello di realizzare un’interfaccia leggera e performante, così da rendere la navigazione del sito veloce e a basso consumo energetico
- Sviluppo con ottimizzazione dei contenuti: importante è poi ridurre la complessità del codice utilizzato e la dimensione dei contenuti multimediali per limitare il consumo di risorse. File pesanti e codice inefficiente aumentano infatti il consumo energetico, gravando enormemente sull’inquinamento generato da ogni utente che naviga la pagina web
- Ottimizzazione SEO: il terzo consiglio è utilizzare strategie e tecniche per migliorare la visibilità e il posizionamento del proprio sito web sui motori di ricerca: anche le ricerche online, infatti, inquinando, e ottimizzando il sito gioviamo nella riduzione degli sprechi di energia su queste attività
- Utilizzo di Hosting green certificati e Badge di tracciamento della carbon footprint: infine, è bene affidarsi a server alimentati da energie rinnovabili, così come implementare strumenti che monitorano e comunicano in modo trasparente l’impatto ambientale del proprio sito, in modo da poter analizzare il proprio operato ed eventualmente correggere il tiro dove necessario
“Internet impatta sulla salute del nostro pianeta più di quanto possiamo immaginare e se fosse una nazione sarebbe tra le 5 più inquinanti al mondo. Il web design sostenibile mira a ridurre al minimo queste emissioni, ottimizzando ogni aspetto del sito, dall’architettura del codice all’uso di server eco-friendly”, spiega Alberto Cobre, Co-Founder di OCALAB – Con OCACODE aiutiamo le aziende a realizzare il proprio ecosistema digitale affinché sia interamente sostenibile, non limitandoci esclusivamente al sito web. Ad esempio, creiamo aree riservate dove poter conservare diverse tipologie di contenuti come certificazioni, schede prodotto ed immagini, così che gli utenti le possano visualizzare senza doverle caricare o inviare via mail più volte, riducendo traffico dati ed emissioni. O ancora, abbiamo sviluppato un sistema per la creazione della firma digitale di ogni dipendente in cloud, interamente personalizzabile e facilmente integrabile all’interno della propria email, per evitare il ripetuto caricamento dell’immagine della firma ad ogni scambio”.