In un mondo del lavoro in continua evoluzione, la ricerca di un impiego non è più solo una questione di competenze tecniche e requisiti professionali. Oggi, sempre più spesso, i candidati cercano un ambiente lavorativo che rispecchi i loro valori e principi personali. Allo stesso modo, le aziende si trovano a dover affrontare la sfida di attrarre talenti che non solo possiedano le competenze giuste, ma che condividano anche la loro missione e visione.
“Negli ultimi anni – precisa Silvia Vitale, Area Manager di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – abbiamo assistito a un cambiamento significativo nel modo in cui candidati e aziende si approcciano al mondo del lavoro e al processo di assunzione: i candidati sono diventati più consapevoli e selettivi, desiderosi di lavorare per organizzazioni che promuovono valori come la sostenibilità, l’inclusione e il benessere. In questo nuovo mondo del lavoro, la retribuzione non è più sufficiente per attrarre e trattenere le persone e le aziende devono mettere in campo una serie di azioni che possano colmare una distanza che, con il passare del tempo, sembra aumentare sempre di più”.
Non riuscire a coprire questo gap può portare a malintesi e frustrazioni da entrambe le parti: il work-life balance ha preso il posto del workaholism che, fino a qualche tempo fa, sembrava il modo migliore per fare carriera. Le aziende, dunque, si trovano a fronteggiare richieste legate alla flessibilità o al remote working e a perdere dipendenti a causa di stress eccessivo, orari troppo lunghi o poca considerazione del benessere o delle aspettative di crescita professionale. E questo ha un impatto negativo anche sul business e sulla competitività.
“In un’epoca in cui, spesso, sono i candidati a scegliere con chi e dove lavorare – aggiunge Silvia Vitale – quella che possiamo definire employee experience inizia già in fase di selezione perché, lo sappiamo, non esiste una seconda occasione per fare una buona prima impressione. Il processo di recruiting, infatti, rappresenta sicuramente un momento importante per valutare le competenze di un candidato, ma è una opportunità per mostrare come è, davvero, un’organizzazione al di là degli slogan sui siti aziendali. E per farlo bastano semplici accorgimenti che, però, possono davvero fare la differenza: comunicazione trasparente, feedback costruttivi, valorizzazione (reale) della diversità e condivisione della cultura aziendale sono alcuni degli elementi che possono mostrare la vera natura di un’azienda e contribuire ad attrarre e trattenere i migliori talenti, in un momento in cui è davvero difficile avere risorse coinvolte e motivate”.