Si è tenuto a Roma, presso il Palazzo Grassi, l’evento ‘Cultura e umanesimo nella società digitale’, un incontro che ha riunito esperti di diverse discipline per discutere il ruolo della cultura classica e dei valori umanistici nell’era digitale. L’appuntamento, moderato da Angelica Bianco, ceo di Bianco Consulting ed esperta di comunicazione strategica, ha visto la partecipazione di numerosi relatori di spicco internazionale.
Il professor Antonino Giannone, presidente dell’associazione ‘Umanesimo e Etica nella Società Digitale‘, ha sottolineato l’importanza di una visione etica umanocentrica nello sviluppo “La tecnologia deve essere al servizio dell’uomo, non viceversa. È fondamentale integrare i valori umanistici nell’innovazione per garantire un futuro sostenibile ed equo“.
L’architetto Raimondo Grassi, presidente del movimento civico nazionale ‘Italia Sceglie’, ha parlato di rigenerazione sociale strettamente collegata alla rigenerazione urbana per creare punti di aggregazione e formazione per i giovani. “La rigenerazione deve essere guidata da principi etici che mettano al centro la comunità e il benessere dei cittadini. Inoltre, è essenziale formare le nuove generazioni riaccendendo la fiamma dei valori per prepararli a essere cittadini responsabili e consapevoli“.
Guido Perboli, professore ordinario di Ricerca Operativa ed Ai al Politecnico di Torino e autore della silloge ‘Sulle piccole cose del mondo’, ha affrontato il tema della differenza tra cronos e kairos e l’importanza dell’accessibilità. “Dobbiamo imparare a distinguere tra il tempo cronologico e quello qualitativo. Nel mondo digitale, l’accessibilità è un diritto fondamentale che permette a tutti di partecipare attivamente alla società“.
Giorgio Piras, professore ordinario di Filologia Classica alla Sapienza di Roma, ha discusso il valore della cultura classica e il senso del kairos. “La cultura classica ci insegna a cogliere l’attimo giusto, il kairos, per agire in modo ponderato e significativo. Questo valore è più che mai rilevante nell’epoca digitale, dove la velocità spesso prevale sulla riflessione“.
Sofia Solitro, pittrice autrice dell’opera ‘Volo Ancestrale’, ha condiviso la sua visione. “L’arte è un mezzo potente per esprimere l’essenza umana e per connetterci con le nostre radici ancestrali. In un mondo sempre più digitalizzato, l’arte ci aiuta a mantenere il contatto con la nostra umanità“.
La dottoressa Valeria Spagnuolo, esperta di accessibilità digitale, ha enfatizzato l’importanza di un design. “L’accessibilità digitale non è solo una questione tecnica, ma un principio etico. Dobbiamo garantire che tutti, indipendentemente dalle loro abilità, possano accedere e utilizzare le tecnologie digitali”.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione per stimolare una riflessione critica sul futuro della cultura e del progresso tecnologico, promuovendo un dialogo costruttivo tra diverse discipline.