L’IA ruberà il lavoro alle assistenti? Nel prossimo futuro vedremo soltanto office manager robot? La risposta è molto netta ed è no. E su questo non ci sono dubbi. La figura dell’assistente è spesso erroneamente inserita nella lista di quelle che spariranno a causa dell’intelligenza artificiale, ma questa è una visione troppo banale di quello che accadrà. L’assistente del futuro non è un ruolo che la tecnologia sostituirà, anzi. Si tratta, in realtà, di una/un professionista con grandi opportunità, che dovrà usare l’intelligenza artificiale per migliorare la propria efficienza e le proprie capacità organizzative.
Il ruolo centrale delle/degli assistenti. Non si deve pensare che si tratti esclusivamente di professioniste e professionisti che portano il caffè al manager, prenotano ristoranti o alberghi e gestiscono le agende. Le/gli assistenti, oggi, hanno assunto un ruolo fondamentale in azienda e soprattutto non guadagnano poco, anzi: in base al tipo di azienda, la retribuzione può variare considerevolmente. Si parte, indicativamente, da venticinque mila euro lordi all’anno per i ruoli di front-office in piccole e medie imprese, per passare ai quaranta mila euro per ruoli di office manager in aziende di medio-grandi dimensioni e arrivare a oltre sessantamila euro per executive assistant di alta direzione.
“Le/gli assistenti di alto livello – precisa Silvia Movio, Director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – sono sempre più frequentemente chiamati a supportare un team di manager e non una sola figura, come accadeva in passato. Dimentichiamo la segretaria che risponde al telefono, stampa le presentazioni e porta i caffè: oggi un’assistente deve avere capacità organizzative, conoscenze di marketing e comunicazione, capacità di gestire relazioni istituzionali, padronanza delle lingue (si occupano spesso di mantenere i rapporti con stakeholders e filiali estere e spesso parlano 3 o 4 lingue a livello avanzato) e familiarità con le nuove tecnologie. Non devono mancare, poi, anche riservatezza, affidabilità, garbo, standing, flessibilità, problem solving e capacità di fronteggiare situazioni di stress. È evidente, dunque, quanto queste professioni abbiano ottenuto, finalmente, un riconoscimento e un valore ben superiore a quanto si credeva, erroneamente, qualche tempo fa”.
L’evoluzione del ruolo, dai margini al centro dell’organigramma aziendale. Il ruolo dell’assistente è sempre più centrale e vario: è in contatto con clienti e fornitori, condivide le informazioni con i dipartimenti aziendali e si interfaccia quotidianamente – sempre più spesso – con team di persone, a volte anche a livello internazionale. Basti pensare che in alcune aziende questa figura professionale viene denominata “Business Assistant”, proprio per la sua componente cruciale nelle dinamiche aziendali.
Per rispondere alle crescenti richieste del mercato che ricerca, sempre più spesso, figure professionali specializzate in assistenza direzionale e supporto agli uffici, Hunters Group ha recentemente aperto la nuova divisione Professional Assistant & Office Support.
I dati del nostro osservatorio, infatti, parlano chiaro: + 15% di assistenti di direzione/business assistant e +10% di office manager negli ultimi 24 mesi, in possesso di titolo universitario e con ottima padronanza delle lingue straniere, con particolare incidenza nei settori della consulenza strategica e organizzativa, negli studi legali, oltre che nelle multinazionali del comparto oil&gas e farmaceutico.
Le competenze di una figura sempre più strategica in ogni azienda. La chiave di successo per questa categoria professionale risiede nell’acquisizione di competenze trasversali, che spaziano dalla gestione delle agende, all’elaborazione di dati e report, fino alla comunicazione e alla gestione di relazioni internazionali. Le competenze organizzative sono fondamentali per chi deve gestire la complessità della vita quotidiana e professionale di un dirigente, ma non bastano. Sono indispensabili anche la capacità di raccogliere, interpretare e rielaborare i dati per redigere presentazioni aziendali e la proprietà di linguaggio, una dote indispensabile per rappresentare un top manager.