Sul fronte dell’adozione responsabile dell’AI, il 70% delle aziende ha già avviato iniziative etiche, ma restano criticità legate a privacy, sicurezza e governance, che preoccupano il 42% dei Ceo. Anche i consumatori esprimono preoccupazioni su privacy (37%), impatto sul lavoro e affidabilità delle decisioni AI (34%).
Questo è quanto emerge da una indagine di Bain & Company Italia, che presenta il “Manifesto per un’AI responsabile”: cinque assi strategici per un’adozione etica, inclusiva e trasparente di questa tecnologia, dando voce alle preoccupazioni di aziende e consumatori italiani sull’adozione dell’AI. La trasformazione digitale in Italia sta vivendo infatti un momento cruciale con l’ascesa dell’Intelligenza Artificiale (AI) Generativa.
Tuttavia, mentre l’AI ridefinisce i confini della tecnologia e dell’innovazione, pone sfide etiche che non possono essere ignorate. Da qui nasce la ricerca promossa da Bain & Company Italia, con l’obiettivo di fotografare lo stato dell’arte sull’adozione responsabile dell’AI. L’analisi ha coinvolto i top manager di oltre 330 aziende italiane tra i cinquanta e diecimila dipendenti e più di 1.500 consumatori del Paese.
Pierluigi Serlenga, Managing Partner di Bain & Company Italia: “I dati raccolti dipingono un quadro complesso ma promettente. Se una su quattro tra le aziende italiane riconosce nelle questioni etiche e di privacy una sfida cruciale per l’adozione dell’AI“.
Emanuele Veratti, partner e digital practice leader di Bain & Company Italia: “Con l’adozione di principi etici, l’Italia ha l’opportunità di affermarsi come leader globale nell’innovazione responsabile, bilanciando progresso tecnologico e valori sociali. Fondamentale che aziende, istituzioni e cittadini collaborino in modo coordinato per promuovere un’intelligenza artificiale etica, inclusiva e al servizio della collettività, prevenendo bias e discriminazioni“.