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Home Lavoro

Dimissioni volontarie: tre italiani su 10 pensano di cambiare lavoro

3 Dicembre 2024
in Lavoro
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L’Italia non è un Paese per giovani

group of happy young people jumping at the beach on beautiful summer sunset

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Negli ultimi anni, il fenomeno delle dimissioni volontarie in Italia ha mostrato un incremento significativo. Questa tendenza è principalmente guidata dalla ricerca di un migliore equilibrio tra vita lavorativa e privata, dalla richiesta di maggiore flessibilità e dall’insoddisfazione legata a cattive pratiche di management.

Inoltre, il 33% dei lavoratori italiani ha dichiarato di voler cambiare lavoro entro l’anno, secondo il Global Rework Report 2023 di Kelly Services. Il fenomeno è particolarmente accentuato tra i lavoratori altamente specializzati e nei settori dell’informatica, marketing e vendite, dove i dipendenti cercano opportunità più in linea con le loro priorità personali e professionali e ad aumentare a tal proposito, è il passaggio dal lavoro dipendente all’autonomia professionale specialmente nei settori digitali e creativi.

Questo fenomeno è stato accelerato dalla pandemia di COVID-19, che ha spinto molti professionisti a riconsiderare il loro percorso lavorativo, incentivando la scelta dell’autoimpiego e del freelancing (fonte: https://gigexchange.com/self-employed/self-employment-2024/italy). Le piattaforme digitali e gli strumenti di lavoro a distanza hanno giocato un ruolo cruciale in questo cambiamento, facilitando l’accesso a opportunità globali per freelance e lavoratori autonomi in settori come il marketing digitale, la grafica, la programmazione e i media. (fonte: https://bizstack.tech/solopreneur-trends/solopreneur-trends-in-italy/) .

In Italia, il timore legato all’apertura di una partita IVA però è un fenomeno diffuso, soprattutto tra i giovani imprenditori e i professionisti. Tra i motivi principali vi è la complessità della burocrazia, il peso delle tasse e anche le scarse conoscenze riguardo alla gestione fiscale e finanziaria di una propria attività.

“Anche se esistono agevolazioni, come il regime forfettario che permette di pagare un’aliquota del 5% per i primi cinque anni di attività, molti giovani continuano a percepire le barriere burocratiche e fiscali come un ostacolo significativo. Questo è aggravato dalla percezione di scarse tutele previdenziali e assistenziali, che rende la partita IVA meno attrattiva rispetto al lavoro dipendente – spiegano Nicola e Filippo Primieri, i founder di FidoCommercialista, start-up che semplifica la burocrazia e fiscalità quotidiana delle partite Iva ed imprenditori supportandoli ad aprire e gestire un’attività in Italia.

Regime fiscale adeguato, deduzione dei costi, gestione delle fatture: come gestire correttamente la partita IVA

Per i freelance, massimizzare le detrazioni fiscali e gestire correttamente la partita IVA è fondamentale per mantenere i costi sotto controllo e rispettare gli obblighi fiscali. Ecco secondo FidoCommercialista alcuni suggerimenti pratici per ottenere il massimo dalle detrazioni e ridurre il rischio di errori comuni:

Scelta del regime fiscale adeguato

● Valutare attentamente il regime fiscale più vantaggioso tra il regime forfettario e quello ordinario, poiché ogni opzione offre vantaggi fiscali specifici. Il regime forfettario, ad esempio, consente di applicare un’imposta sostitutiva con aliquota ridotta (5% per i primi 5 anni), ma prevede dei limiti di fatturato e restrizioni sulle deduzioni e detrazioni. “ Proprio per orientare correttamente la scelta verso il regime fiscale più conveniente – spiegano i founder di FidoCommercialista – offriamo la possibilità di prenotare una consulenza gratuita sul nostro sito con un dottore commercialista, per orientare correttamente la scelta verso il regime fiscale più conveniente”

Deduzione dei costi di business

● Identificare tutte le spese che possono essere detratte, come i costi di acquisto di beni strumentali (computer, software), spese di viaggio e formazione professionale. Nel regime ordinario, le spese sostenute per l’attività lavorativa possono essere dedotte nella misura in cui sono correlate al business, aiutando a ridurre la base imponibile

Monitorare le spese deducibili per l’auto e il telefono

● Le spese per l’auto, quando utilizzata per lavoro, e il telefono cellulare sono deducibili, ma con limitazioni specifiche. Ad esempio, l’uso promiscuo dell’auto consente la deduzione del 20% dei costi, mentre per le utenze telefoniche, la percentuale deducibile può arrivare fino all’80%

Organizzazione delle fatture e della documentazione

● Conservare tutte le fatture e i documenti di spesa in modo organizzato, poiché queste prove sono essenziali in caso di controllo fiscale. Una gestione digitale delle ricevute e delle spese può facilitare il monitoraggio e la documentazione accurata delle deduzioni. “Nella nostra piattaforma per esempio – precisano Nicola e Filippo Primieri – Le fatture emesse e ricevute vengono automaticamente archiviate nei nostri sistemi cloud. Inoltre, ogni utente dispone di uno spazio di archiviazione dedicato, accessibile sia a lui che al suo consulente, dove possono essere caricati ulteriori documenti contabili”

Evitare errori nell’Iscrizione e nella gestione della Partita IVA

● Errori frequenti includono l’errata scelta del codice ATECO, che può portare a oneri fiscali più elevati o limitare l’accesso ad agevolazioni specifiche. Inoltre, è importante

rispettare scadenze e adempimenti annuali, come il pagamento dei contributi previdenziali, per evitare sanzioni

Uso di software gestionali e piattaforme di supporto

● Utilizzare un software di contabilità digitale semplifica la registrazione delle spese, l’emissione delle fatture elettroniche e l’archiviazione della documentazione, consentendo di gestire la contabilità in modo accurato e ridurre il rischio di errori. “A tal proposito – precisano i founder di FidoCommercialista – mettiamo a disposizione una piattaforma tecnologicamente avanzata e integrata, che consente di gestire con facilità tutti gli aspetti contabili e fiscali della propria attività. Tra le sue molteplici funzionalità, spicca il software di fatturazione elettronica integrato, la dasboard per tenere sotto controllo la propria attività e la possibiltà di richiedere consulenze con un esperto con un click”

Consultazione periodica con un consulente fiscale

● Un consulente può suggerire strategie fiscali personalizzate e aiutare a tenersi aggiornati su eventuali modifiche normative. Ciò assicura che si possa beneficiare di ogni detrazione disponibile e adattarsi prontamente a nuove regole fiscali. “Tramite la nostra app ed in pochi click – aggiungono – è possibile contattare il proprio consulente per fissare un appuntamento telefonico o in videocall e richiedere una consulenza per approfondire un aspetto specifico”

Tags: consiglidimissionidimissioni volontariefidocommercialistaglobal rework reportkelly serviceslavoro
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