“Noi abbiamo pensato di elaborare un disegno di legge da parte del governo, e abbiamo investito un miliardo di fondi pubblici per lo sviluppo e l’assistenza alle start-up e per l’individuazione di un campione nazionale. E’ chiaro che non basta, anche se in questo modo l’Italia è stabilmente sul podio europeo per quanto riguarda i finanziamenti pubblici. Occorre sviluppare anche la partecipazione dei privati, e su questo il parlamento sta già interrogandosi su quale possa essere lo strumento migliore“.
Così Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, a margine dell’evento AI Transition, organizzato da Il Sole 24 Ore.
“Bisogna mettere nella condizione i privati – prevalentemente italiani, le start-up che esistono e altre aziende italiane che stanno facendo cose mirabili per quanto riguarda l’AI – di rimanere qui, di fare qui ricerca, produzione e immissione sul mercato dei loro prodotti“.
Per quanto riguarda gli investimenti nell’intelligenza artificiale, “Sicuramente il governo Meloni ha preso consapevolezza del ritardo maturato negli anni e nei decenni precedenti“.
Sulla regolamentazione, “Il dibattito è intenso. L’Europa è una straordinaria fabbrica di regole, adesso occorrerebbe magari un’attenzione particolare anche sul settore investimenti e sulla creatività, ma soprattutto sulla capacità di portare a termine i progetti che vengono cominciati e non terminati“.
L’AI Act “è sicuramente il primo regolamento al mondo e ha una visione che il governo italiano condivide molto, che è antropocentrica, per cui – e il governo italiano ha insistito parecchio ed è stato determinante – laddove si legge di un codice di condotta, dove peraltro non ci sono sanzioni, affidato al buon senso degli operatori, noi non siamo d’accordo. Infatti l’AI Act da regole certe e da sanzioni. Però bisogna fare molta attenzione perché irrigidire eccessivamente il mercato e combinare sanzioni particolarmente pesanti ha ovviamente un rovescio della medaglia. Si questo stiamo lavorando e quindi credo che si possano contemperare le cose“.