L’IA generativa è stata parte integrante delle recenti campagne elettorali americane in vari modi. Ciò ha contribuito al diffondersi delle fake news, della disinformazione, ma anche alla produzione di contenuti satirici o propagandistici, portando molta confusione negli spettatori.
Secondo il think tank americano specializzato in politica internazionale, l’Atlantic Council, l’elevata verosimiglianza di questi contenuti ha favorito la loro rapida diffusione e popolarità, attirando l’attenzione di un vasto pubblico. Questa stessa attenzione ha però consentito ai media internazionali di intervenire prontamente per contrastare la disinformazione di questi contenuti, come riporta tg24.sky.it.
Il Forum sulla Sicurezza Globale di Monaco ha ridimensionato alcune previsioni allarmistiche sull’impatto dell’AI nella diffusione di disinformazione. Le versioni più avanzate di IA generativa sono ancora accessibili a un pubblico ristretto e richiedono competenze tecniche specifiche, limitando la circolazione di immagini e video altamente realistici riguardanti figure pubbliche coinvolte nelle elezioni.
Secondo un sondaggio condotto dal Pew Research Center, circa il 57% degli americani è preoccupato per l’uso dell’AI nella creazione di fake news, indicando una consapevolezza diffusa del problema.