Cresce anche la piattaforma di Open Banking (CBI Globe), che registra un +150% rispetto al 2021, e il servizio che contrasta il rischio di frodi (Check IBAN), con una media di oltre 50.000 verifiche settimanali.
Se l’era pandemica ha segnato in Italia un primo vero slancio nello sviluppo dei servizi digitali di pagamento e nell’evoluzione del sistema bancario in un’ottica sempre più “Open”, il 2022 ha accelerato ulteriormente la transizione digitale del Paese, registrando il massimo storico in termini numerici. A confermare questa crescita è il successo registrato dai servizi di CBI S.c.p.a., la società che sviluppa in ecosistema, per banche e fintech, infrastrutture e servizi innovativi in ambito pagamenti digitali e open banking e open finance, che sono poi offerti alla clientela finale, come imprese, cittadini e Pubblica
Amministrazione.
Il Servizio CBILL, che attraverso la digitalizzazione di pagamenti e incassi relativi a bollettini di utenze, assicurazioni, nonché tasse, tributi, bollo auto e altri avvisi pagoPA, consente di pagare comodamente da casa o in mobilità, ha registrato, infatti, circa 70 milioni di operazioni, con un incremento del 70% rispetto al 2021. Con oltre 21.000 Enti Creditori, circa 180 Aziende Private e più di 11 milioni di utenti raggiunti, il servizio ha così superato nuovamente il proprio record registrato nel 2021, in particolar modo grazie alla sua multicanalità e alla sua possibilità di effettuare pagamenti tramite il QR Code.
Significativa anche la crescita di CBI Globe, che facilita l’interconnessione tra Prestatori di Servizi di Pagamento e Fintech, sia per rispondere alla compliance con la normativa europea sia per assumere un ruolo attivo in ambito Open Banking, e che nel corso del 2022 ha registrato circa 500 milioni di invocazioni (+150% rispetto al 2021) effettuate da oltre 500 Prestatori di Servizi di Pagamento operanti a vario titolo sulla piattaforma. Tra i servizi di open banking e open finance erogati al cliente finale, in particolare, un importante traguardo è stato raggiunto da Check IBAN – il servizio che consente di verificare in tempo reale la corretta associazione tra codice IBAN e Partita IVA, riducendo il rischio di frode nei pagamenti – che lo scorso anno ha confermato una crescita esponenziale con tassi settimanali medi pari ad oltre l’85% (con in media oltre 50.000 verifiche settimanali).
“I risultati di CBI – spiega Liliana Fratini Passi, Direttore Generale della Società – confermano il consolidamento di abitudini e trend di comportamento emersi e affermatisi durante la pandemia: uno slancio sempre più forte verso i pagamenti digitali a cui si affianca la continua ricerca di servizi declinati su specifiche tipologie di target, sia corporate che retail, nonché capaci di prevenire rischi e frodi sempre più insidiosi per la clientela finale”.