di Nicola Vanin
La Cina ordina al governo e alle aziende statali di eliminare i PC stranieri.
Ai dipendenti statali è stato chiesto di consegnare PC stranieri per alternative fatte in casa che girano su software operativo sviluppato a livello nazionale
L’esercizio, che è stato imposto dalle autorità del governo centrale, è probabile che alla fine sostituirà almeno 50 milioni di PC solo a livello di governo centrale.
La decisione fa avanzare la campagna decennale della Cina per sostituire la tecnologia importata con alternative locali, uno sforzo radicale che copre tutto, dai semiconduttori alle apparecchiature di rete e ai telefoni.
L’ultimo progetto di sostituzione del PC riflette le crescenti preoccupazioni di Pechino sulla sicurezza delle informazioni e la fiducia nell’hardware locale: i più grandi produttori mondiali.