Il lockdwn ha spinto i risparmiatori europei verso una migrazione digitale di massa che ha inciso su ogni settore compreso quello dei servizi finanziari. Stando ai dati raccolti da Comscore, a gennaio siti e app finanziari hanno registrato 166,7 milioni di visitatori unici in Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Italia, poco più di un terzo degli abitanti dei cinque paesi citati. In Italia, la quota ha superato addirittura il 50% della popolazione, con 33 milioni di utenti unici mensili. Banca online e pagamenti restano i servizi finanziari più diffusi, come dimostra la classifica dei fornitori più popolari stilata da Comscore. Fra sito e app il gruppo Poste Italiane ha registrato a gennaio il doppio di accessi unici rispetto alla fintech americana PayPal e il triplo rispetto a Intesa Sanpaolo. Osservando il tempo medio trascorso sulle app, si nota che le piattaforme per il trading online come eToro (2,8n milioni di utenti in Italia a gennaio) e i portali per i pagamenti digitali sono i servizi a maggior intensità di utilizzo, quelli cioè che danno più dipendenza. In media a gennaio gli utenti hanno passato 52 minuti al mese sulle prime e 51 minuti sui secondi, il doppio rispetto a un anno prima. La ricerca Comscore certifica infine il sorpasso dello smartphone sul computer come terminale per l’accesso ai servizi finanziari: in tutte e sei le categorie (banking, pagamenti, consulenza, assicurazioni, investimenti e tasse) i visitatori unici da mobile superano di quelli da desktop.
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