Gli annunci recenti riguardo la sperimentazione dell’euro digitale (e la sua adozione entro cinque anni) hanno da subito evidenziato alcuni possibili motivi di contrasto tra la BCE e le banche commerciali. Tali cause sono parzialmente fugate dal membro del board BCE Fabio Panetta il quale, in una intervista allo Spiegel, rassicura dicendo che l’euro digitale non portera’ la Bce in rotta di collisione con le banche commerciali che anzi, nelle intenzioni della banca centrale europea, saranno partner e non concorrenti. “Noi offriremo denaro sicuro, non servizi finanziari – ha spiegato Panetta – Offrire servizi finanziari e’ il ruolo delle banche commerciali. Sarebbe folle che lo facessimo noi. Le persone gia’ oggi decidono se pagare con il contante, con le varie carte o online. In futuro avranno un’opzione digitale in piu’, se cosi’ vorranno”. Panetta, inoltre, ci dà alcune informazioni in più riguardo le possibili caratteristiche che potrebbero avere i depositi presso la BCE. In concreto i cittadini europei potranno avere un conto in euro digitali direttamente presso la banca centrale europea ma con un limite di deposito che potrebbe essere fissato – ha detto Panetta – ad esempio a 3mila euro, che e’ gia’ una soglia superiore alle esigenze di cash della maggior parte delle persone. Eventuali somme superiori a questa soglia potrebbero essere soggette a tassi di interesse passivi, in modo da renderle poco attraenti rispetto alle offerte delle banche commerciali. Tutti questi aspetti, ha precisato Panetta, sono tuttavia ancora oggetto di discussione. “La nostra motivazione principale – ha detto – e’ la digitalizzazione del settore finanziario”. In quest’ottica, un euro digitale offrirebbe un mezzo di pagamento semplice, sicuro e affidabile che sarebbe a costo zero, assicurerebbe la protezione dei dati e sarebbe accettato in tutta l’eurozona.
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