Nel corso di una lectio magistralis all’Università di Cagliari, il Presidente CONSOB prof. Paolo Savona rilancia con forza il suo pensiero riguardo i pericoli derivati dalle criptovalute. “La diffusione delle cryptocurrency e il largo uso della loro base tecnologica, la blockchain, hanno causato un mutamento rilevante dell’assetto istituzionale dei mercati monetario e finanziario, la cui necessaria ri-regolamentazione tarda a farsi strada per almeno tre ragioni: un’insufficiente comprensione del fenomeno, la pretesa di proteggere l’ordinamento vigente e lo spessore di interessi che si e’ formato in difesa dello strumento virtuale”. “Le piattaforme tecnologiche che offrono servizi di custodia, di gestione e di conversione di prodotti virtuali in modo rapido e meno costoso sono entrate in competizione con banche e intermediari finanziari tradizionali. Le autorita’ di controllo finanziario dovranno adattare la loro attivita’ al progressivo trasferimento nell’infosfera dell’attivita’ del mercato mobiliare. La politica monetaria dovra’ tenere conto di questa nuova realta’, come pure dovra’ fare la politica fiscale se intendono proteggere gli obiettivi a esse assegnati. Questo mio lavoro individua i tratti principali di un’economia che include le cryptocurrency come presupposto conoscitivo per un’indispensabile normazione delle monete virtuali che prevenga nuove instabilita’ sui mercati”. “La convivenza tra monete sovrane (come il dollaro) e monete private (le crypto) non puo’ funzionare perche’ la moneta cattiva scaccia la buona, secondo la ben nota Legge di Gresham, anche se la bonta’ delle monete virtuali viene giudicata dai possessori sulla base delle attese di guadagno piuttosto che nella stabilita’ del valore tipiche della domanda di moneta tradizionale”. “In assenza di uno scenario istituzionale certo, in questo lavoro si ipotizza che prevarra’, dopo un periodo di confusione, un regime di convivenza tra monete sovrane e monete virtuali, pubbliche e private, queste ultime in forma di stable coin. La riduzione della componente fisica (il circolante), gia’ avviata con le forme digitali dei pagamenti continuera’ a favore della moneta in forma digitale criptata, con tempi dettati dai vincoli causati dal digital divide tra gli utenti della moneta. Se gli Stati tardano nel prendere decisioni, il vuoto verra’ coperto sempre piu’ dai privati e sara’ ancor piu’ difficile governare gli sviluppi”.
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