In Italia, così come in Europa stando alle stime BCE, aumentano i pagamenti elettronici ma anche il contante circolante. La Banca d’Italia ha diramato le ultime statistiche che ci dicono che a maggio il livello dei contanti circolanti ha toccato quota 245 miliardi di euro: circa 4.142 euro in contante detenuti in casa da ogni italiano adulto. Le stime comprendono anche la moneta posseduta da banche e imprese. E segnalano il boom: dall’inizio del 2020 la moneta in circolazione è aumentata di quasi il 16%, circa 34 miliardi. E’ quello che possiamo definire il “paradosso del contante”, ovvero di una situazione in cui la domanda di banconote è aumentata costantemente, mentre l’uso dei contanti per le operazioni al dettaglio sembra essere diminuito.
Le stime BCE sul 2020 del marzo 2021 ci dicevano invece che, in Europa, il numero di banconote in circolazione si è, infatti, più che raddoppiato rispetto al 2019 (+130%) per un valore cresciuto dai 1.293 ai 1.435 miliardi di euro
Pur configurando un apparente controsenso nei confronti della crescita dei pagamenti elettronici, e sperando che tali “risparmi” in contanti non defluiscano ad incrementare l’economia sommersa possiamo dire che, a differenza di quello che logicamente si dovrebbe pensare, le persone vedono nella moneta contante un bene rifugio con il quale si sentono tutelati rispetto al futuro, così come altri, di facile reperimento e di tutto sommato facile conservazione, ciò che corrisponde a molte delle loro esigenze e che instilla un apparente senso di sicurezza.
La tendenza è pertanto chiara e va ricercata nelle funzioni stesse della moneta, ed in una in particolare. Questa svolta le funzioni di conto, di scambio, di riserva di valore. Ed è di quest’ultima, in particolare, di cui bisogna tenere conto perchè è evidente, così come quando fu per i dati BCE, che in periodi di incertezza le persone preferiscano tenere con sè i propri averi, anche perchè spesso i rendimenti bancari negativi non fanno altro che erodere ulteriormente questa piccola riserva di valore.
