Sono 3,5 milioni le famiglie italiane che hanno subito il vero distanziamento sociale durante il lockdown, non avendo nemmeno uno smartphone. E’ quanto emerge dal terzo rapporto Auditel-Censis che bolla come unica conseguenza positiva del Covid 19 “la fortissima accelerazione impressa all’alfabetizzazione digitale del Paese: spaventati dalla malattia, costretti a coabitare 24 ore su 24, a doversi dividere gli spazi e gli schermi domestici, gli italiani hanno scoperto che senza una buona connessione a Internet nessuna attivita’ era piu’ possibile. E hanno reagito velocemente: nuovi device, nuove connessioni e piu’ veloci, nuove abitudini di fruizione”.
Il rapporto, intitolato “L’Italia post lockdown: la nuova normalita’ digitale delle famiglie italiane” e’ stato presentato oggi a Roma nella Sala Zuccari del Senato.
In particolare durante il lockdown sono cresciute dell’1,4% le famiglie connesse, ma soprattutto e’ migliorata la qualita’ della connessione: le famiglie dotate di connessione sia fissa che mobile, infatti, sono aumentate del 12,4%, mentre quelle con sola linea mobile si sono ridotte del 32,8 per cento. Inoltre 11 milioni e 800mila famiglie, pari al 48,6% del totale, in cui vivono 32 milioni e 800mila individui, pari al 54,3% degli italiani, hanno svolto almeno un’attivita’ online durante il lockdown. Per 8 milioni e 200mila famiglie e 24 milioni e 300mila individui era la prima volta. Nello specifico il 31,7% delle famiglie italiane ha fatto acquisti di prodotti non alimentari su internet; il 20,8% ha svolto attivita’ di studio a distanza (per il 15,2% era la prima volta); il 17,5% ha lavorato in smart working (per l’11,3% era la prima volta).