Il fine ultimo che emerge dall’approvazione della NADEF è la realizzazione di un progetto triennale orientato ad una vera e tangibile riduzione della pressione fiscale.
Come raggiungere questo scopo? Attraverso due principali direttive il cashless e la lotta all’evasione fiscale, il grande morbo col quale si sono confrontati vari governi nell’arco di decenni. È chiaro, però, che non solo di bastone si possa vivere e che una progressività nella riduzione delle tasse debba procedere di pari passo alla ricerca delle risorse evase. Stando a quanto dichiarato dal Ministro Gualtieri: “verrà introdotto un nuovo fondo da alimentare con i proventi delle maggiori entrate legate all’aumento della compliance fiscale che verranno successivamente restituiti, in tutto o in parte, ai contribuenti sotto forma di riduzione del prelievo. Il governo intende infatti stabilire un patto fiscale con i cittadini italiani che premi la fedelta’ fiscale e contributiva delle imprese e dei lavoratori”. Un progetto estremamente ambizioso che punta a raccogliere circa 5 o 6 miliardi di euro. Per garantire il reperimento di queste risorse, una parte importante dovrebbe essere ricoperta dal cashback, attraverso il quale far emergere quella che La Repubblica di oggi definisce “una abbondante base imponibile”.
Quindi non solo uno strumento teso a favorire la trasformazione digitale in vari ambiti del Paese, la digitalizzazione dei pagamenti è vista dal Governo anche come un passaggio fondamentale per agevolare l’emersione dell’economia sommersa e delle sacche di evasione che sottraggono importanti risorse a Stato e cittadini. A questo proposito, però, dovrebbe essere necessario veicolare un messaggio meno coercitivo dello strumento, perché i pagamenti elettronici sono prima di tutto un servizio reso ai cittadini che in questo modo possono facilitare le proprie operazioni di pagamento in tutta sicurezza svincolandole dal possesso e dalla presenza fisica. Una differenza di visione sostanziale che può fare la differenza anche tra il successo o l’insuccesso delle iniziative cashless e l’accrescimento della competitività italiana nel mondo.