“È necessario prevedere una clausola di salvaguardia, da attivare a livello europeo, nel caso in cui la Cina venga colpita da dazi particolarmente elevati da parte di altri Paesi, come gli Stati Uniti. Tale misura avrebbe l’obiettivo di contenere un potenziale afflusso massiccio di merci cinesi nel mercato unico europeo. Infatti, se la sovrapproduzione industriale cinese — che riguarda settori strategici come acciaio, auto elettriche, pannelli solari e prodotti tecnologici — dovesse trovare sbarrato l’accesso al mercato americano, rischierebbe di riversarsi sull’Europa a prezzi fortemente concorrenziali, mettendo in grave difficoltà le imprese locali e compromettendo la tenuta del sistema produttivo europeo“.
“Per evitare un simile scenario, serve dunque una risposta coordinata dell’Unione Europea, nel rispetto delle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), che consente l’introduzione di misure di salvaguardia temporanee in presenza di squilibri rilevanti e minacce concrete all’industria domestica. Queste misure, già adottate in passato in altri ambiti, dovrebbero essere calibrate con attenzione per garantire un equilibrio tra apertura commerciale e tutela della competitività europea“.
Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso dell’informativa al Senato, in cui ha illustrato le possibili ripercussioni sull’economia italiana dell’introduzione di nuovi dazi internazionali, sottolineando la necessità di proteggere settori chiave del Made in Italy da una concorrenza potenzialmente sleale derivante da politiche industriali e commerciali aggressive da parte della Cina.