Malgrado l’ostracismo Usa, Huawei e’ diventato nel secondo trimestre il primo venditore di smartphone del mondo. Il gigante cinese della telefonia, che si ritrova al centro della rivalita’ tra Washington e Pechino, sullo sfondo della guerra commerciale e di reciproche accuse di spionaggio, ha detronizzato la Samsung dal primato del settore. Tra aprile a giugno ha venduto 55,8 milioni di telefoni (-5% su base annua) contro i 53,7 milioni (-30%) del gruppo sudcoreano suo principale concorrente, in base ai dati dell’ufficio studi Canalys
Huawei a livello globale sta attraversando un momento delicato soprattutto nel settore 5G, in cui e’ considerato numero uno, perche’ l’amministrazione Usa, su impulso diretto del presidente Donald Trump, ha moltiplicato negli ultimi mesi le pressioni sui Paesi alleati affinche’ bandiscano gli impianti del gruppo, che secondo Washington e’ in collusione con il Governo cinese e presenta gravi rischi per la cybersicurezza. Sul fronte degli smartphone, Huawei si e’, invece, paradossalmente rafforzato durante la pandemia, che ha invece penalizzato Samsung, traendo pieno vantaggio dalla ripresa in Cina, mentre i principali mercati del gruppo sud-coreano (Brasile, India, Usa ed Europa) sono stati colpiti in pieno dalle ricadute della crisi sanitaria e la sua presenza sul mercato cinese (meno dell’1%) non e’ tale da fare la differenza. Huawei si e’ ‘rallegrato della straordinaria resilienza in questi difficili tempi’. La situazione per il gruppo cinese si e’ fatta decisamente complicata a livello globale da un anno e mezzo a questa parte, da quando l’amministrazione Trump lo ha messo nella lista nera per impedirgli di acquistare tecnologie ‘made in Usa’ per i suoi telefoni. Privato del sistema operativo Android di Google, Huawei ha accelerato lo sviluppo del suo sistema, HarmonyOS, presentato lo scorso anno. Sul fronte del 5G, il passato militare del fondatore del gruppo, Ren Zhengfei e la sua appartenenza al partito comunista cinese hanno alimentato i sospetti sull’influenza del Governo di Pechino sul gruppo. Secondo Washington i servizi di intelligence cinese potrebbero utilizzare gli impianti di Huawei per sorvegliare comunicazioni e traffico dati dei Paesi in cui vengono installati. Le argomentazioni Usa hanno fatto breccia nel Regno Unito, che a meta’ luglio ha annunciato di voler estromettere a termine dalla sua rete 5G tutti i prodotti di Huawei. Australia e Giappone hanno deciso di proibire Huawei sul loro territorio. Singapore ha accordato al gruppo cinese solo un ruolo secondario nella sua futura rete 5G, preferendogli Nokia ed Ericsson. In questo contesto di crescenti sospetti, ‘sara’ difficile’ per Huawei restare il numero uno del mercato degli smartphone, sottolineano gli analisti di Canalys. Per ora, il gigante cinese puo’ comunque godersi il primato.