Nei giorni scorsi, è stata pubblicata la serie statistica mensile della Banca d’Italia, “Banche e monete – Serie nazionali” relativa al mese di febbraio 2025. Ancora una volta, in alcuni casi, le statistiche ufficiali divergono in maniera notevole, da quelle pubblicate da altri osservatori. Differenze dovute al quadro generale proposto dalla Banca d’Italia, rispetto a rilevazioni, più parziali, di altri osservatori e per la diversa rappresentazione delle voci riportate nelle Statistiche della Banca d’Italia rispetto a quelle di altri analisi.
Sono state prese a riferimento, le informazioni relative alle famiglie consumatrici con riferimento ai depositi e alle consistente dei prestiti e ai tassi di interesse, riportando, per i tassi di interesse, sia i dati relativi ai nuovi finanziamenti sia alle consistenze. Inoltre, al riferimento sull’anno precedente è stato aggiunto quello sul mese precedente.
I depositi negli ultimi dodici mesi hanno continuato ad aumentare (+ 0,41%), anche se con una crescita di circa un punto percentuale dei depositi in conto corrente, aumentando la liquidità disponibile.
I tassi, per le nuove operazioni, diversificati secondo la scadenza vedono quelli vincolati a meno di un anno al 2,82%, quelli oltre un anno 2,68, con una diminuzione di circa un punto percentuale rispetto a dodici mesi prima. Sulle consistenze il conto corrente ha avuto a febbraio un tasso di interesse dello 0,99% con un meno 0,37 rispetto a marzo 20255 e fermo rispetto al mese precedente
Più dettagliate le statistiche sui prestiti. I prestiti alle famiglie hanno raggiunto i 594.942 milioni di euro con un aumento marginale rispetto alle date citate.
Nel mese di febbraio i flussi sono stati di 549 milioni, di 814 milioni e con una perdita di 1.031 milioni rispettivamente per il credito al consumo, per i mutui e per gli altri prestiti. Le nuove erogazioni di prestiti alle famiglie consumatrici hanno avuto un rialzo di 0,86 punti percentuali, alle imprese non finanziarie un discesa più accentuata del 2,71% e per le famiglie produttrici si registra un -5,71%.
Il credito al consumo è cresciuto di oltre il 4% mentre i tassi applicati, nonostante le misure di politica monetaria siano scesi in misura marginale: il tasso di febbraio 2025, per le muove operazioni fissato al 10,45%. Sempre elevati i tassi dei prestiti con carte di credito, 14.41%.
I mutui per l’acquisto dell’abitazione, superiori a un anno, tornati al livello del 2023, continuano a cresce (+1,41%); il tasso di interesse, senza distinzione tra variabile e fisso, a febbraio è stato del 3,13% per le nuove operazioni con una riduzione dello 0,49%. Il TAEG e sceso, rispetto al 2024, dello 0,63% ed è rimasto fermo rispetto al mese precedente. Interessante annotare che le erogazioni effettive hanno avuto tassi estremamente più bassi.
La consistenza globale dei mutui hanno avuto piccoli arrotondamenti al: 0,31% rispetto a dodici mesi prima e solo 0,02% rispetto a gennaio 2025. Le altre tipologie di prestito continuano a diminuire notevolmente, con un meno 7% su base annuale. L’indebitamento delle famiglie consumatrici italiane è in una crescita contenuta dimostrando da un lato che l’aumento l’erogazione del credito da parte del sistema bancario è sempre compressa, dall’altro che, soprattutto per il loro potere di acquisto, pur aumentato nel 2024, le famiglie consumatrici sono molte attente nell’indebitarsi, concentrandosi sull’abitazione e su beni necessari.
Una situazione che potrebbe evolversi già dal prossimo mese, da un lato per l’ulteriore riduzione dei tassi di riferimento del marzo scorso e, probabilmente per la prossima (del 17 aprile di quest’anno), dall’altro per gli aspetti psicologi che potranno proporsi per la paura di prossimi aumenti dei beni e servizi e causa dell’introduzione di dazi molto elevati.