L’Italia, oggi, è un Paese sotto la lente d’ingrandimento in Europa. Lo tsunami sanitario ed economico che ci sta coinvolgendo richiede delle misure straordinarie per affrontarne le conseguenze. L’Europa, al momento, mentre è ancora in ballo la proposta di utilizzare il MES o i bond, propone il progetto SURE.
100 miliardi annunciati per supportare l’occupazione nel nostro Paese che sta affrontando l’emergenza coronavirus, per sostenere le misure adottate dal governo dunque una cassa integrazione europea come qualcuno l’ha chiamata.
Altri hanno battezzato l’iniziativa come lavoro ridotto, dal momento che SURE è un acronimo. Già perché per capire cos’è SURE e come funziona, il progetto UE anche per l’Italia bisogna analizzare la parola e l’acronimo. Rassicurante perché in inglese SURE vuol dire «sicuro» mentre l’acronimo sta per “State sUpported shoRt-timE work”, vale a dire lavoro ridotto supportato dallo Stato. Meno giorni o ore di lavoro in questa situazione di emergenza al fine di salvaguardare il posto dei dipendenti ed evitare così i licenziamenti. All’estero è una misura che si sta già adottando.
Ad annunciarla è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e poi, dopo il colloquio con la stessa, il presidente del Consiglio Conte anche sulla sua pagina Facebook ufficiale.
Cosa è SURE?
Si tratta sostanzialmente di uno strumento volto a tutelare i posti di lavoro. Come abbiamo anticipato il progetto arriva dall’Europa ed è stata proprio la presidente della Commissione Europea von der Leyen nella giornata del primo aprile, quella burrascosa per l’Italia e per l’INPS a causa dei disservizi dovuti alle eccessive richieste per i bonus di 600 euro e altre misure previste dal DL Cura Italia di marzo.
La presidente ha detto in un videomessaggio che SURE, uno strumento non pensato ovviamente solo per l’Italia, farà si che “più persone manterranno il loro posto di lavoro durante la crisi provocata dal coronavirus e ritorneranno al lavoro a tempo pieno quando finirà, quando la domanda tornerà a salire e gli ordini ritorneranno.” E ha aggiunto: “Abbiamo imparato la lezione della crisi finanziaria quando gli Stati che avevano strumenti simili sono stati capaci di ripartire più rapidamente, dato che le aziende non avevano dovuto licenziare dipendenti, mantenendo quindi intatto il loro potenziale produttivo. È cruciale far ripartire il motore dell’economia senza ritardo quando la crisi sarà finita. Le aree di Milano e di Madrid fanno parte della spina dorsale dell’economia europea.”
La presidente von der Leyen ha concluso con delle parole che sanno di speranza per l’Italia, ma anche per il futuro stesso dell’Unione:
“SURE aiuterà i Paesi più colpiti ed è garantito da tutti gli Stati membri: questa è la solidarietà europea in atto. È per l’Italia, per la Spagna, per gli altri Paesi e per il futuro dell’Europa.”
Il Presidente del Consiglio Conte ha annunciato SURE e il piano europeo per l’Italia attraverso la sua pagina Facebook. Ha scritto nello specifico delle due misure di cui ha discusso con la presidente von der Leyen auspicando tuttavia una più ampia strategia europea, un European Recovery and Reinvestment Plan .
Conte ha comunicato che durante il colloquio telefonico avuto con la presidente la stessa gli ha illustrato le due iniziative che nella giornata di oggi dovrebbe proporre al voto della Commissione per fronteggiare l’emergenza coronavirus che alcuni Paesi come l’Italia stanno affrontando più di altri. Conte ha scritto che le due misure saranno: “uno strumento da 100 miliardi per sostenere le misure nazionali dirette a contrastare la disoccupazione e ad alimentare la cassa integrazione; consentire all’Italia e agli altri Stati di usare i fondi strutturali europei non ancora spesi con la più ampia flessibilità: senza più i vincoli di cofinanziamento nazionale o di particolari destinazioni funzionali o territoriali.” E ha aggiunto: “Questo è senz’altro un passo significativo in vista di un più ampio e complessivo intervento che dovrà – a nostro avviso – dare il senso di una forte, coesa e credibile risposta europea a questa sfida epocale.” Il primo strumento da 100 miliardi dovrà proprio essere SURE e il lavoro ridotto per salvare l’occupazione. Per avere maggiori dettagli bisognerà aspettare la decisione della Commissione e nuove misure in merito.