Per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 serviranno circa 30 trilioni di dollari in investimenti aggiuntivi.
Questo è quanto emerge da un’analisi del World Economic Forum sugli sforzi compiuti dalle industrie per arrivare all’obiettivo della neutralità carbonica secondo cui quasi la metà delle riduzioni di emissioni richieste sono ottenibili con tecnologie commercialmente valide oggi. Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, portano in questo contesto nuove opportunità, ma anche rischi di una maggiore concorrenza energetica.
Il rapporto del Wef (Net Zero Industry Tracker), prodotto dal Wef in collaborazione con Accenture, offre un’istantanea dei progressi nella transizione energetica in otto settori in cui la riduzione delle emissioni è particolarmente difficile (acciaio, alluminio, cemento, prodotti chimici primari, petrolio e gas, aviazione, trasporti marittimi e autotrasporti) che insieme rappresentano quasi il 40% delle emissioni globali.
Secondo il Tracker, le emissioni assolute negli otto settori difficili da ridurre sono diminuite dello 0,9% lo scorso anno mentre le emissioni globali sono aumentate dell’1,3%. Dei trenta trilioni di investimenti aggiuntivi, tredici dovrebbero essere sotto forma di finanziamenti diretti dalle industrie oggetto delle studio e diciassette trilioni provenire dall’ecosistema più ampio, come i fornitori di energia di queste industrie.
Il rapporto evidenzia inoltre le principali barriere alla riduzione delle emissioni in questi settori, tra cui alti tassi di interesse, incertezze politiche, restrizioni commerciali e disponibilità limitata di nuove tecnologie di energia pulita. Occorre inoltre concentrare investimenti significativi sullo sviluppo di infrastrutture per energia a basse emissioni di carbonio, idrogeno, cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio.
Mentre lo sviluppo di infrastrutture per l’energia a basse emissioni di carbonio e’ stato incoraggiante, l’infrastruttura per l’idrogeno e la cattura e il sequestro del carbonio attualmente soddisfa meno dell’1% dei requisiti del settore.