“Il panorama attuale presenta una lacuna, manca una situazione di pagamento digitale europea utilizzabile ovunque, tanto che in tredici Paesi dell’Eurosistema su venti i circuiti per i pagamenti elettronici appartengono a operatori privati internazionali, fatto che rende l’Europa vulnerabile dal punto di vista della sovranità monetaria“.
Lo ha rilevato Chiara Scotti, vice direttrice generale della Banca d’Italia, intervenendo al convegno “L’avventura della moneta. Dall’oro all’euro digitale” a Verona. ‘Per questo le banche centrali stanno lavorando a questo progetto ambizioso dell’euro digitale’, ha aggiunto, sottolineando che non e’ ‘un Bitcoin della banca centrale, sarebbe una definizione molto sbagliata’. L’euro digitale, infatti, assolve alle tre funzioni della moneta: unita’ di conto, riserva di valore, mezzo di scambio’. e ‘non ha nulla a che vedere con le cripto attivita”, che ‘non sono ancorate a un valore sottostante e sono altamente volatili, quindi non sono idonee a fungere da moneta’.