Secondo quanto dichiarato dal capo del gruppo aerospaziale Airbus, l’impresa SpaceX di Elon Musk potrebbe sollevare qualche preoccupazione antitrust se dovesse operare in Europa. Il razzo Falcon 9 di SpaceX ha ridotto i costi di lancio introducendo missili riutilizzabili nel settore commerciale, consentendo l’impiego della costellazione Starlink in rapida crescita dell’azienda, che ora conta circa settemila satelliti in orbita.
Al contrario, il lanciatore di punta europeo Ariane 6, in parte costruito da Airbus, deve ancora mettere in scena il suo primo volo commerciale dopo un volo di prova a lungo ritardato a luglio. Sono previsti circa 10 voli all’anno, una frazione del ritmo di SpaceX, come si legge su marketscreener.com.
Sostenuti dalle principali nazioni europee che finanziano il settore spaziale, come la Francia, Airbus e altri produttori lamentano da tempo che l’industria spaziale europea è ostacolata da norme che impongono la condivisione del lavoro tra i Paesi coinvolti nel finanziamento di Ariane. Al contrario, SpaceX è libera di decidere dove investire e produce l’80% di ciò di cui ha bisogno, come ritiene il ceo di Airbus Faury.
Nonostante le preoccupazioni espresse in merito alla concentrazione delle attività di SpaceX, Faury ha affermato che l’Europa deve trovare un modo per adattarsi.
La NASA ha in programma di usare SpaceX per far atterrare gli umani sulla Luna in questo decennio, una relazione che potrebbe sbocciare sotto il presidente eletto Donald Trump. Funzionari della NASA e del Pentagono hanno espresso preoccupazione per il fatto che gli Stati Uniti facciano troppo affidamento su SpaceX per le capacità critiche e hanno cercato di stimolare la concorrenza nei lanci e nei satelliti.
Dal canto loro, i sostenitori di SpaceX e di Musk sostengono che l’azienda ha semplicemente sviluppato tecnologie innovative e rischiose dal punto di vista commerciale che i suoi rivali non sono stati disposti a mettere in pratica.