Prime misure normative previste dalla più ampia “Strategia dell’Unione europea per prodotti tessili sostenibili e circolari” contro il fast fashion. Si tratta di un piano che intende di ridisegnare un settore di oltre centosessanta mila imprese.
Ecco cosa prevede il calendario europeo:
- dal gennaio 2025, l’obbligo (anticipato dall’Italia nel 2022) di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti tessili in tutti gli Stati Ue; dal luglio 2025, il graduale rilascio da parte dell’Ue delle regole per fabbricare in modo ecocompatibile determinate categorie di beni (tra cui i tessili)
- dal maggio 2026, regole più severe per esportare dall’Ue beni contrassegnati come “usati”
- dal luglio 2026, il divieto di distruzione dell’abbigliamento invenduto
La Strategia Ue rilasciata nel marzo 2022, a livello mondiale ha rilevato che la produzione dei beni tessili è raddoppiata dal 2000 al 2015. Inoltre, si prevede che un aumento del consumo pari ad oltre il 60% entro il 2030. Ogni anno, 5,8 milioni di tonnellate di beni tessili vengono conferiti come rifiuti, il 20% degli scarti tessili raccolti separatamente viene trasformato in materiali di valore inferiore e ciò che rimane avviato a smaltimento, come riporta italiaoggi.it.
Questa situazione, per la Strategia Ue, è causata dal modello di produzione e consumo dell’abbigliamento come “fast fashion”.
Quali sono le azioni che svolgerà la Strategia Ue?
- Raccolta differenziata dei rifiuti tessili. Che in base alla riscritta direttiva madre sui rifiuti (la 2008/98/Ce) dovrà, entro il 1° gennaio 2025, essere istituita in tutti gli Stato Ue
- Ecoprogettazione. Sulla base del nuovo regolamento 2024/1781/Ue sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti, dal 19 luglio 2025 l’Ue inizierà a dettare standard da osservare obbligatoriamente per la fabbricazione di determinate categorie di beni
- Limiti all’export. Secondo il nuovo regolamento 2024/1157/Ue sulle spedizioni di rifiuti, dal 21 maggio 2026, cambieranno le condizioni per poter legittimamene esportare fuori dall’Ue beni “di seconda mano”
- Divieto di distruzione dell’invenduto
- Epr – Extended producer responsibility. Si tratta del principio di derivazione europea che attribuisce ai produttori la responsabilità finanziaria e operativa dell’intero ciclo di vita dei beni commercializzati, compresa la fase della loro gestione una volta diventati rifiuti
- Recupero dei rifiuti. Gli obiettivi minimi di recupero dei rifiuti tessili arriveranno dall’Ue. Dal legislatore nazionale è atteso il provvedimento per accelerare la “cessazione della qualifica di rifiuto” degli scarti tessili