di Pierfrancesco Malu
Intervenuto con un video messaggio a Como Lake 2024, il Ministro della difesa Guido Crosetto ha tracciato il cambiamento delle tecniche e delle strategie di difesa a causa dell’impatto avuto anche in questo settore dalla digitalizzazione. Il Ministro della difesa ha particolarmente apprezzato la centralità dell’Africa nella kermesse di Villa Erba, Africa che è stata definita un “caleidoscopio” in virtù delle sue innumerevoli sfaccettature e potenzialità. “Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale dei dati digitali generati. Nel 2020 era 64 zetabyte 165 zetabyte nel 2025”. “I dati sono come una nuova forma di energia che deve essere gestita da infrastrutture ad alto contenuto strategico. “I dati sono i pilastri su cui si fonda la nuova società digitale, contribuendo a cambiare anche i rapporti di forza del Paese. Ad ogni rivoluzione tecnologica ha fatto quindi seguito un nuovo ordine mondiale, un digital order”. È necessario quindi esprimere adeguate capacità di data power e di data power. “ Il Ministro ha quindi illustrato anche la fragilità per certi aspetti della gestione dei dati, ovvero il fatto che questi sono fisicamente trasportati attraverso cavi sottomarini, sono conservati in data center e che questi sono composti di materiali estratti in paesi esteri. E questi sono stati rappresentati come elementi cardine della difesa del futuro. Da questa premessa il Ministro della difesa ha illustrato la costituzione del Polo della difesa subacquea, nato proprio per difendere tali asset infrastrutturali. Quanto alle materie prime “l’Europa importa dalla Cina il 100% delle terre rare pesanti e l’85% di quelle leggere, gli Stati Uniti l’85%. Un blocco di queste importazioni dalla Cina bloccherebbe la capacità tecnologica europea e statunitense. Per questo motivo, ho voluto che la difesa italiana si impegnasse a proteggere anche le catene di approvvigionamento”.
Dal canto suo la Cina – ha illustrato il Ministro – punta a divenire presto la nazione più digitalizzata al mondo e tutto ciò lascia presagire sia un maggior controllo dei dati mondiali da parte dei cinesi sia un crescente consumo di risorse quali l’acqua da parte di questo Paese, con evidenti rivalse sui ruoli geopolitici.
“Tenuto conto della capacità di computazione dati e di brevetti AI della Cina (61% dei brevetti) (che punta a diventare capofila di questa tecnologica entro il 2030), è plausibile che possa raggiungere i propri obiettivi”. “IA potrebbe rappresentare un vero e proprio game changer e strategico geopolitico”. “Gen AI deve essere usata quindi per tutelare da deepfake”. “In un mondo interconnesso e digitale è quindi necessario sviluppare competenze e strumenti capaci di affrontare le complesse e mutevoli minacce, anche attraverso le collaborazioni con start-up e università”.
“La rivoluzione tecnologica non può essere lasciata in mano di chi non si pone limiti”.