di Maurizio Pimpinella
Recentemente, la notizia che Revolut entra nel mercato delle telecomunicazioni con il lancio di una propria Sim virtuale ha provocato un terremoto, soprattutto nel settore finanziario. Per ora, forse, il passo di Revolut non rappresenta un gesto “preoccupante” per i giganti delle Tlc ma alla lunga il connubio transazioni finanziarie – dati telefonici potrebbe configurare uno scenario inedito e interessante.
Attraverso le sim virtuali, gli utenti Revolut possono attivare/cambiare i piani telefonici, aggiornare i servizi app e switchare su quelli finanziari, favorendo tra l’altro le opzioni di ricarica stessa della Sim. Tutto sulla stessa piattaforma, con un notevole ritorno in termini di facilità, flessibilità, controllo e miglioramento dell’esperienza dei consumatori.
La mossa di Revolut assolve quindi da un lato al compito di diversificare le attività entrando in un settore del tutto nuovo (offrendo nuovi ed interessanti servizi ai propri clienti) e dall’altro si mette in grado di attingere in prima persona ad altri importanti dati personali, andando a completare i propri database.
In effetti, quello di Revolut potrebbe essere il primo passo effettivo verso quello di una super app, anche se l’arcinoto modello WeChat è ancora molto lontano se si considera la mole di servizi implementati al suo interno. Anche però alla luce di quanto affermato in questi giorni dall’AD di TIM Pietro Labriola sul ruolo di Whatsapp, quanto fatto da Revolut rappresenterebbe un primo guanto di sfida nei confronti degli operatori OTT in virtù di servizi sempre più efficienti ed integrati e di dati cliente completi, in attesa, chissà, di vedere all’interno dell’app anche servizi di messaggistica e di comunicazione.