Ha luogo in questi giorni la 50° edizione del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, il principale appuntamento mondiale di confronto sull’economia e la finanza.
Al grande convegno parteciperanno 3.000 leader, fra cui 53 capi di Stato e di governo, da 117 Paesi del mondo. L’appuntamento di quest’anno sarà caratterizzato da un manifesto 2020 per rilanciare la cooperazione fra portatori d’interessi diversi in un mondo in cui il multilateralismo è sempre più minacciato.
In linea con questo spirito e sottolineando alcuni dei temi che a marzo saranno oggetto del grande evento The Economy of Francesco, Papa Francesco ha inviato una propria comunicazione a Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, nella quale sottolinea il concetto che “La persona sia al centro di ogni politica pubblica”. Nella sua missiva, il pontefice sottolinea che “siamo tutti membri dell’unica famiglia umana” ed evidenzia “l’obbligo morale di prendersi cura gli uni degli altri, cosi’ come il principio di porre la persona umana, e non il mero perseguimento del potere o del profitto, al centro delle politiche pubbliche”. “Questo dovere, inoltre, spetta alle imprese e ai governi ed e’ indispensabile nella ricerca di soluzioni eque per le sfide che affrontiamo”. Nella sua comunicazione, il Papa evidenzia che “e’ necessario andare oltre gli approcci di breve periodo economici e tecnologici per dare piena considerazione alla dimensione etica nella ricerca di soluzioni ai presenti problemi o per proporre iniziative per il futuro”.
E’ verosimile che questo intervento a Davos rappresenti anche i capisaldi del nuovo corso economico francescano di cui il Papa vuole farsi portavoce, un modello inclusivo e meno orientato al semplice profitto, in cui l’essere umano è riportato al centro del progetto sociale così come economico.