di Alessandro Terranegra
Qual è la startup tecnologica più preziosa del mondo? Uber?
Secondo CBInsights | https://www.cbinsights.com/research-unicorn-companies | è cinese, ha una valutazione di 75 miliardi di dollari, oltre 1,5 miliardi di iscritti in soli 3 anni, ha raddoppiato il suo valore nell’ultimo anno e si chiama TIK TOK. Bytedance, così il nome della società che produce la app ha scalzato dalla testa della classifica Uber, che si appresta a quotarsi in Borsa con i suoi 72 miliardi.
A sostenere TIK TOK vi sono grandi investitori come l’americana Sequoia Capital (la stessa che finanziò Google) e il gruppo giapponese Softbank. Durante un incontro con i suoi dipendenti, è fuoriuscito un audio rubato a Mark Zuckerberg.
Nella trascrizione, | https://www.theverge.com/2019/10/1/20892354/mark-zuckerberg-full-transcript-leaked-facebook-meetings | il fondatore di Facebook ha parlato di una app che potrebbe rappresentare una minaccia al dominio del suo network.
Zuck – “Ci preoccupa la crescita di TikTok tra i teenager e la generazione ‘zeta’?”
Dipendente – “E quali sono i nostri piani di attacco?” Zuck – “Beh, sì. TikTok sta facendo bene. Ed è il primo prodotto fatto da una società cinese, ByteDance, che sta facendo bene quasi ovunque nel mondo, un fenomeno molto interessante” |
Il fondatore di Facebook non manifesta eccessiva preoccupazione e la paragona alla funzione “Esplora” di Instagram. Si tratta in realtà di un modo nuovo di essere sui social al quale Zuckerberg, secondo i suoi dipendenti, deve fare molta attenzione. Non sarà la stessa storia di Snapchat, la cui funzionalità è stata presto integrata in Instagram, ma di un’altra app con logiche completamente diverse da quanto è stato prodotto fino ad ora e su un target di utenti (i giovanissimi) sul quale Zuck sembra avere sempre meno appeal.
Facebook è oramai frequentata da ex giovani che nel 2004 erano giovani e che ora sono più datati. Il business model di Facebook è anch’esso datato (anche quello di Google) e non pronto a cambiamenti repentini considerando anche che Amazon nel 2018 ha incassato 2 miliardi di dollari dalla vendita di spazi pubblicitari e potrà dare filo da torcere a Facebook e anche a Google.
TIK TOK non sarà un caso isolato, il fenomeno delle start-up cinesi nei prossimi anni diventerà sempre più frequente e l’America avrà del filo da torcere. Secondo Wired, in Cina ogni tre giorni nasce una startup che diventerà un unicorno. La Cina vanta un sostenuto vivaio di startup con dimensioni, capitale e mercati per pensare in grande.
- Didi Chuxing è il gemello cinese di Uber.
- Mobike, numero 1 nel bike sharing;
- Alibaba, alternativa a Amazon incontrastabile in China;
- WeChat, sostituto di What’sApp;
- AliPay, WeChat Pay competitor di Paypal;
- Xiaomi con i suoi smartphone;
Per citare solo i più famosi. Secondo un recente studio pubblicato dall’agenzia Hurun, | http://www.hurun.net/EN/Home/Index |, nel 2018 sono nate in Cina 97 aziende (una ogni 3/4 giorni) per un valore complessivo di 178 miliardi di dollari. Pechino sta accorciato le distanze con gli Stati Uniti per numero di scale-up, fondi investiti e guarda l’Europa dallo specchietto retrovisore. Ma per raggiungere il Nasdaq, serve denaro, e i venture capital, che fin qui hanno fatto la parte del leone, non bastano più.
Per questo motivo infatti, la Borsa di Shanghai è prossima a lanciare un indice ispirato al Nasdaq degli Stati Uniti, per inquadrare titoli tecnologici e convogliare risorse sulle aziende innovative più promettenti.