Kalaway, piattaforma di raccolta documentale per la finanza delle imprese, ha sperimentato un modello predittivo sulla base dei flussi di cassa che emergono dai dati aggregati dei conti correnti (in conformita’ alla direttiva Psd2) anche attraverso l’uso dell’Intelligenza artificiale. Questo per fornire al sistema bancario nuovi indicatori aggregati per la valutazione dello status economico-finanziario delle imprese e per la digitalizzazione della raccolta documentale per l’accesso la credito. Il progetto, in fase di sperimentazione fino a dicembre 2023 grazie alla partecipazione della Bcc Patavina (gruppo Iccrea), e’ stato ammesso gia’ nel 2022 alla cosiddetta “sandbox regolamentare” di banca D’Italia che permette lo sviluppo di un circuito informativo chiuso e garantito proprio per questo tipo di sperimentazioni. kalaway e Bcc patavina hanno presentato i primi risultati della sperimentazione nel contesto dei cases Studies del G20 Indonesia e garantisce, nelle parole del direttore centrale crediti di Banca patavina, una riduzione dei tempi e dei costi della raccolta dei documenti per l’accesso a l credito delle imprese anche oltre il 50%.
Kalaway, nata come divisione di consulenza gestione in outsourcing dei servizi finanziari per le Pmi e alcuni grandi gruppi di Adm Associati, gestisce attualmente circa 100 imprese e affidamenti aggregati per oltre 1 mld di euro. Di questi circa 100 mln e 20 imprese hanno partecipato attivamente alla sperimentazione.
Alla presentazione dei primi risultati erano presenti questa mattina presso la sede della federazione Veneta delle Bcc (Iccrea) Andrea Bologna, direttore generale di Banca Patavina, Alessandro Allamprese Manes Rossi, ceo e founder di Kalaway, Gianluca Sartori, direttore centrale crediti di Banca Patavina e Alessandra Longo, senior sales consultant di Kalaway. “Stiamo gia’ lavorando ad attivare nuove convenzioni con primari gruppi bancari italiani gia’ a partire dal 2024 – ha spiegato il ceo di Kalaway. – La nostra ambizione e’ di esportare questo modello anche oltre i confini nazionali in una chiave per lo meno europea”.