Il 70% dei talenti italiani sperimenta stress e burnout, ma solo il 50% ne discute apertamente con i propri manager*
Milano, 28 settembre 2023 – Il 10 ottobre si celebra il World Mental Health Day, la ricorrenza che sensibilizza e promuove il benessere mentale in tutto il mondo. Un tema che tocca da vicino anche i lavoratori italiani: il 70% della forza lavoro nel Paese è alle prese con stress e burnout e il 13% dichiara di averli sperimentati in modo (molto) forte. Lo afferma l’ultimo studio di GoodHabitz, la piattaforma internazionale per la formazione aziendale, che sottolinea una preoccupante lacuna nella comunicazione tra dipendenti e manager in materia di salute psichica.
L’indagine, in collaborazione con l’agenzia Markteffect, nasce per ottenere una comprensione completa del panorama in evoluzione della salute mentale e del benessere sul lavoro, e prende in analisi oltre 24mila dipendenti a livello globale, fornendo una chiara lettura sui vari aspetti che contribuiscono al benessere dei dipendenti.
La metà dei lavoratori tiene nascosti stress e burnout ai propri manager
Negli ultimi anni, i talenti di tutto il mondo hanno lottato contro stress e burnout. Tra gli intervistati in Italia, 1 su 2 ha scelto di affrontare le proprie difficoltà in modo isolato, senza chiedere supporto ai propri manager di riferimento: solo il 50% di loro si sente a proprio agio nel discutere di stress, ansia, attacchi di panico e altri disturbi all’interno dell’azienda. Questa “crisi silenziosa” sottolinea la necessità di promuovere ambienti in cui le conversazioni aperte sulla salute mentale siano non solo ben accette, ma attivamente incoraggiate.
GoodHabitz rivela che in Italia, così come in tutti i Paesi esaminati, la gestione dello stress emerge come la principale abilità in grado di influire positivamente sul benessere (35%), a pari merito con le competenze digitali. Tuttavia, la capacità di comunicazione (28%), il coaching e la leadership (28%), la gestione del tempo (26%), sono quasi altrettanto importanti.
Ciò sottolinea l’urgente necessità di una formazione completa sia per i manager che per i team all’interno delle organizzazioni, per sviluppare quelle competenze cruciali per la comunicazione efficace, l’empatia e la risoluzione dei problemi.
Emerge così che il primo tema su cui lavorare per la formazione dei manager è l’ascolto: la maggior parte dei dipendenti (67%) preferisce che i propri manager si occupino regolarmente del loro benessere.
Gijs Coppens, psicologo sanitario e fondatore delle piattaforme di psicologia OpenUp & iPractice, condivide alcune linee guida pratiche per promuovere una cultura del supporto sul posto di lavoro: “Creare un ambiente sicuro e solidale in cui la vulnerabilità e l’onestà siano accettate e incoraggiate è fondamentale per stimolare una cultura del benessere: i leader dovrebbero dare il giusto esempio condividendo le proprie esperienze e il modo in cui hanno superato le sfide, ma anche incoraggiare conversazioni significative. In particolare, potrebbero trovare il tempo, durante le riunioni, di ascoltare realmente i collaboratori, porre le domande giuste e dare loro lo spazio di cui hanno bisogno per esprimersi”.
Il ruolo della crescita personale nella felicità lavorativa
In Italia, quattro dipendenti su cinque vedono una correlazione tra la felicità sul lavoro e l’impatto sul loro benessere generale (80%), sottolineando quanto il lavoro e la vita privata siano interconnessi.
Sempre secondo i dati della ricerca, il benessere finanziario/economico continua a svolgere un ruolo fondamentale nella soddisfazione lavorativa (74%). Allo stesso tempo, l’importanza dello sviluppo personale è in costante crescita (81%) e più di 7 professionisti su 10 (76%) pensano che questo aspetto potrebbe aumentare la loro felicità sul lavoro.
“I dati raccolti in Italia parlano chiaro: la “crisi silenziosa” messa in atto dalla metà delle risorse è un fenomeno iper-diffuso a livello culturale su cui non si può chiudere un occhio. Diventa allora essenziale per i manager delle aziende investire nella crescita personale, aiutando ogni risorsa a raggiungere il proprio potenziale e costruendo così un ambiente di lavoro sano e positivo” ha affermato Paolo Carnovale, Country Manager di GoodHabitz.
Per saperne di più, è possibile partecipare al prossimo webinar globale di GoodHabitz “Coltivare il benessere: dialogo aperto sulla salute mentale in ambito lavorativo” in programma il 10 ottobre 2023. Durante l’evento, la campionessa olimpica Kelly Holmes, e le aziende Mammut e Vueling forniranno preziose linee guida per promuovere una cultura del lavoro sana e diventare più resistenti alle sfide moderne attraverso strategie, strumenti e tecniche di autoconsapevolezza. Lo scopo è costruire un ambiente professionale e personale nei quali il benessere psicofisico è al centro e agisce in qualità di catalizzatore positivo per il successo individuale e dell’intera organizzazione.
* Analisi condotta da GoodHabitz in collaborazione con Markteffect a novembre 2022 su 24.235 dipendenti a livello globale, compresi 12 Paesi europei, tre Paesi dell’America Latina e l’Australia. Il campione italiano è composto da 1277 persone di età compresa tra i 25 e i 65 anni attive lavorativamente.